Il maxi blitz contro la mafia eseguito nella notte di oggi 26 ottobre dai carabinieri in provincia di Catania, ha permesso di disarticolare il gruppo dei Sangani, operante nel Randazzese quale articolazione territoriale del clan Laudani, detti “mussi i ficurinia”.
Nel corso dell’operazione, denominata “Terra Bruciata”, condotta dai carabinieri del comando provinciale catan sono state arrestate 21 persone. Le ordinanze di custodia cautelare del Gip Sono state eseguite nelle provincie di Catania, Cagliari e Rimini. È stato sequestrato anche un arsenale di armi clandestine, sotterrato in una località di campagna e costituito da pistole, fucili e numerose munizioni.
Durante le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania sono stati filmati incontri per la spartizione dei proventi delle estorsioni. Inoltre le indagini hanno permesso di documentare anche un fiorente traffico di cocaina, hashish e marjuana. Ma anche un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona. Le aziende venivano intimidite con minacce e danneggiamenti, indurle a sottostare al pagamento del pizzo.
Agli atti dell’inchiesta anche le indagini sulle elezioni amministrative di Randazzo dell’anno 2018. Dagli accertamenti, secondo l’accusa, “sono emerse interferenze degli appartenenti al sodalizio mafioso sull’amministrazione comunale e, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, di quel Comune”. Infatti dall’attività investigativa sono emerse ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso. Nella conferenza stampa, che si terrà questa mattina alle ore 10.15 presso il Comando provinciale di Catania, saranno illustrati i dettagli dell’operazione .