Mafia di Corso Calatafimi, dal “pizzo” per i carcerati alle mazzate ai traditori
Colpo al clan mafioso di Corso Calatafimi, a Palermo. In manette Paolo Suleman, 47 anni, Rosario Lo Nardo, 41 anni, e Giuseppe Marano, 71 anni finito ai domiciliari.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle indagini condotte, dal 2021 al 2023 su delega della Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, su esponenti che appartengono alla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi, inserita nel mandamento di “Pagliarelli”, e che sotto il controllo mafioso del territorio esercitano principalmente l’attività estorsiva nei confronti dei commercianti della zona.
Il pizzo a tappeto per “campare” i carcerati
Dalle investigazioni è emerso il ricorso sistematico, da parte della famiglia dell’attività estorsiva , sotto forma di “pizzo”, che si intensificava con l’approssimarsi delle festività natalizie e pasquali, nei confronti dei commercianti della zona di Corso Calatafimi. Le estorsioni erano finalizzate all’alimentazione delle casse dell’associazione e al mantenimento degli uomini d’onore detenuti e delle loro famiglie, quale espressione del più ampio obbligo di mutua assistenza fra i consociati.
Questioni d’onore: giovane picchiato perché tradì la moglie
Incutere timore alle vittime era un ‘mantra’. E non lo facevano soltanto con i commercianti. Dalle indagini, è emerso anche il caso di un giovane picchiato in pieno giorno con una mazza di legno perché ritenuto colpevole di aver tradito la moglie incinta.
Estorsioni a commercianti, arrestati i vertici della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi – VIDEO