Politica

Mafia e politica, così l’arresto di Giuseppe Castiglione riapre il dibattito

La notizia dell’arresto di Giuseppe Castiglione, deputato regionale siciliano e capogruppo dei Popolari e Autonomisti, ha suscitato un acceso dibattito in tutta la regione e non solo.

Il voto di scambio

L’arresto, avvenuto nell’ambito dell’operazione “Mercurio”, ha scosso la politica siciliana mettendo in luce i presunti legami tra la politica e la criminalità organizzata attraverso il “voto di scambio”. Secondo le accuse, Castiglione avrebbe sfruttato la sua posizione per favorire gli interessi di Cosa Nostra, in cambio di voti alle elezioni regionali.

La mafia fuori dalla politica, un’illusione?

Così la Sicilia, martoriata da sempre dalle forti connessioni tra politica e criminalità, si trova ancora una volta a fare i conti con il sospetto che la mafia non sia mai del tutto fuori dalle Istituzioni. Che si tratti solo di un’illusione? Se da un lato, infatti, le forze dell’ordine continuano a fare il loro lavoro con continuo e massimo impegno, dall’altro, le infiltrazioni mafiose nella politica sembrano essere un fenomeno difficile da estirpare, se non impossibile.

Ogni nuovo scandalo diventa un ulteriore tassello che conferma come la lotta contro Cosa Nostra sia tutt’altro che vinta.

In un simile scenario, l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura è di certo fondamentale ma non basta. È necessaria una risposta forte e univoca anche da parte della società civile, pronta a denunciare ogni forma di collusione e a chiedere maggiore trasparenza nelle istituzioni. Solo con un cambiamento profondo e collettivo sarà possibile sperare di vedere un giorno una Sicilia davvero libera dalla morsa della mafia.

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Cristina Riggio