Mafia e usura nel Palermitano, confermate condanne in appello: I NOMI
Confermata in appello la sentenza di primo grado del processo Araldo, in cui gli imputati sono stati condannati per i reati di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.
L’indagine e i folli tassi usurai
L’indagine della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, ha consentito di individuare un gruppo di persone che prestavano soldi con tassi usurari nei comuni della provincia di Palermo tra Bagheria, Ficarazzi e Villabate. I tassi dei prestiti variavano dal 143% annuo fino al 5.400% annuo.
I nomi e le condanne
La Corte ha inflitto le seguenti pene:
- Giovanni Di Salvo (detto Gino): 5 anni e 2 mesi di reclusione;
- Alessandro Del Giudice: 4 anni e 2 mesi di reclusione;
- Simone Nappini: 3 anni e un mese di reclusione;
- Atanasio Alcamo: 4 mesi di reclusione;
- Vincenzo Fucarino: 6 mesi di reclusione;
- Giovanni Riela: un anno e 8 mesi di reclusione;
- Antonino Saverino: 6 mesi di reclusione;
- Giacomo Alaimo e Giuseppe Scaduto: un anno di reclusione;
- Antonino Troia: 2 anni e 2 mesi di reclusione.
Il risarcimento
Il Collegio ha inoltre disposto un risarcimento complessivo di 7.600 euro alle parti civili, tra queste anche Addiopizzo che ha ottenuto 2 mila euro.
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