Colpo alla mafia a Palermo all’alba di stamani. I militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo hanno infatti eseguito 9 fermi di indiziato di delitto. A disporli la locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di associazione di tipo mafioso; estorsione, consumata e tentata, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa e di essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva; associazione finalizzata al traffico di sostanze, condotta posta in essere per conto del sodalizio mafioso nell’interesse dello stesso; spaccio di stupefacenti.
Le indagini hanno fatto emergere la struttura di vertice della famiglia mafiosa di Palermo Centro (“competente” sui quartieri di Capo, Ballarò, Kalsa e Vucciria), inquadrata nel mandamento palermitano di Porta Nuova. Numerose le riunioni di mafia documentate, alcune con sede all’interno di una sala da barba gestita da uno degli indagati. Al quadro si aggiungono estorsioni e una lotteria abusiva, la cosiddetta riffa, imposta ai commercianti con minacce. E poi il controllo sullo storico mercato di Ballarò, nonché il traffico di droga gestito dal sodalizio (QUI I DETTAGLI).
Emerso, infine, il concreto pericolo di fuga di uno dei capi, sul cui conto, a breve, sarà emessa sentenza nel processo d’Appello conseguente all’operazione Cupola 2.0.
“Rivolgo il mio plauso per l’operazione di oggi dell’operazione del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri che ha portato a 9 fermi disposti dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Procura della Repubblica di Palermo. Dalle indagini emerge un quadro preoccupante di estorsioni e traffico di stupefacenti in una vasta area del centro storico e, per questa ragione, l’operazione di oggi rappresenta un duro colpo a Cosa nostra”. Così il sindaco Roberto Lagalla ha commentato.
I fermati nell’operazione sono: Francesco Mulè, 76 anni detto Zu Francu”; Massimo Mulè, 50 anni, detto “U Nicu”; Gaetano Badalamenti, 53 anni, detto “U zio”, “Mangeskin”, “U romano”, “Roma”, “Ricotta” “Capitale”; Francesco Lo Nardo, 63 anni detto “Sicarieddu”, “Sicarru”; Giuseppe Mangiaricina, 43 anni, detto Pitbull; Alessandro Cutrona, 38 anni detto “Tettina”, “U Pacchiuni”; Calogero Leandro Naro, 28 anni, detto “Leo”, “U pugile”; Salvatore Gioeli, 56 anni, detto “Mussolini”, “Benzina”, “Pompa”; Antonio Lo Coco, 68 anni, detto “Peppuccio”.