Mafia, sequestrati beni per oltre un milione di euro al mandamento di Belmonte e Bagheria

Diventati definitivi i sequestri di beni a Salvo Bisconti e Giacinto Di Salvo

minorenni

È diventata definitiva la confisca di beni a persone appartenenti all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo aveva già eseguito il provvedimento tra aprile e maggio 2018 dopo autorizzazione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della locale Procura della Repubblica. Una confisca ha riguardato Salvatore Bisconti, nato a Belmonte Mezzagno il 10.10.1955, per un valore complessivo di circa 720.000 euro; mentre un altro provvedimento di confisca di beni i militari lo hanno eseguito ai danni di Giacinto Di Salvo. In questo caso il valore complessivo del sequestro è ammontato a circa 500.000 euro. Di Salvo è nato a Bagheria il 17 maggio del 1943.

Con i provvedimenti odierni l’ingente quantità di beni confiscati a “Cosa Nostra” è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

I BENI SEQUESTRATI

Bisconti era finito in arresto nell’operazione denominata “Perseo”, con l’accusa di aver fatto parte del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno, in particolare per aver partecipato a due episodi estorsivi. Per lui il giudice ha deciso una condanna ad 8 anni e 8 mesi di reclusione.

Il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Costruzioni Bisconti s.a.s. di Santangelo Giovanni & C.” con sede in Belmonte Mezzagno (PA); 4 appezzamenti di terreno siti in Belmonte Mezzagno (PA); 1 appezzamento di terreno ad Altofonte (PA); 2 magazzini siti in Altofonte (PA); 5 rapporti bancari.

Di Salvo è ritenuto reggente del mandamento mafioso di Bagheria, in atto detenuto, tratto in arresto nell’operazione denominata “Argo”, per aver diretto il mandamento e la famiglia mafiosa di Bagheria, coordinando costantemente le attività illecite degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore delle estorsioni alle imprese e agli esercizi commerciali della zona.

Il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: 4 appezzamenti di terreno siti in Misilmeri (PA); 1 appartamento sito in Bagheria (PA); 2 autoveicoli; 1 motoveicolo e 13 rapporti bancari.