Mafia, udienza da rifare per colpa del Covid-19: rischio scarcerazione per gli imputati
Si fa largo questo scenario che potrebbe portare fuori dalla galera diversi mafiosi.
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Uno scenario inquietante potrebbe manifestarsi all’orizzonte nell’udienza per mafia che vede coinvolti diversi soggetti. Per uno sbaglio, la richiesta di rinvio a giudizio è pervenuta con tre giorni di anticipo di quando, in base alle norme temporanee legate all’emergenza Coronavirus, fosse ammissibile. Tradotto: è nulla. Per questa problematica, infatti, è stata azzerata l’udienza preliminare dell’inchiesta New Connection. La macchina giuridica è inciampata su un cavillo rinvenuto dall’avvocato Pietro Riggi che nell’udienza assiste Giuseppe Lo Cascio, nipote degli Inzerillo.
IL RISCHIO DI SCARCERAZIONE È REALE
Secondo quanto riportato da Il Giornale di Sicilia, il rischio di scarcerazione per gli Inzerillo, ovvero gli imputati della vicenda giudiziaria, è un’ipotesi da tenere in considerazione. Questo cavillo, però, non riguarderebbe solo coloro che sono considerati i capimafia di Uditore e Passo di Rigano. Nel calderone, infatti, sono terminati anche i nomi degli “scappati” negli Stati Uniti: Spatola, Gambino, Sansone e Buscemi. Questa indagine riguarderebbe 33 presunti mafiosi, fino a ieri imputati, che allo stato attuale sono tornati ad essere “solo” indagati perché i capi d’imputazione sono, allo stato attuale, del tutto nulli.
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