“Accogliendo il desiderio del cardinale Montenegro, concediamo che il venerabile servo di dio Angelo Rosario Livatino d’ora in poi sia chiamato beato e che, ogni anno, si possa celebrare la sua festa il 29 ottobre”. Con queste parole, il giudice Livatino è stato proclamato beato nel corso di una cerimonia solenne celebrata nella cattedrale di Agrigento.
La festa sarà celebrata ogni 29 ottobre. Mostrata la reliquia del nuovo beato, una camicia intrisa di sangue, che rimanda all’agguato mafioso, la mattina del 21 settembre 1990, mentre si recava senza scorta con la sua Ford Fiesta da Canicattì al Tribunale di Agrigento. “Il giudice Livatino è morto perdonando come Gesù i suoi uccisori”, così il cardinale durate l’omelia.
Con queste parole il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commenta la beatificazione del magistrato. “A poco più di trent’anni dalla sua morte, la beatificazione di Rosario Livatino conferma che quel giovanissimo magistrato ebbe un ruolo importante come uomo e come rappresentante dello Stato. Un ruolo che ha segnato la storia della nostra regione. Un “giudice ragazzino” che dimostrò grande umanità e sensibilità anche oltre il suo impegno professionale. Il suo nome resta nella nostra memoria come uno dei magistrati coraggiosi che senza paura seppe lottare a testa alta per l’affermazione della giustizia e dei diritti di tutti i siciliani”.
“Oggi, ad Agrigento, è stato beatificato Rosario Angelo Livatino, martire della giustizia e della fede. Il suo lavoro lo poneva sempre “sotto la tutela di Dio”; per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica”. Così Papa Francesco tramite il proprio profilo Twitter.