Mancano i controlli, e nel centro storico sono tornati ambulanti e bancarelle
Quando arrivano i controlli le bancarelle vengono velocemente smontate, e tutti si danno alla fuga. Appena le forze dell’ordine vanno via, tutto torna come prima
Pochi giorni fa il sindaco Lagalla ha firmato un’ordinanza che vieta “il commercio su aree pubbliche, anche con mezzi mobili, sia alimentare che non alimentare, esercitato sia in forma itinerante che temporanea”. In altre parole, mai più bancarelle e ambulanti in tutto il centro storico di Palermo. Ma il divieto ha avuto vita breve. Turisti e cittadini sono riusciti ad riappropriarsi del centro storico solo per un giorno. L’indomani in via Ruggero Settimo, via Maqueda e dintorni tutto è tornato come prima, o quasi. Apparecchi elettronici, cover e prodotti alimentari sono riapparsi, nuovamente esposti in bella vista. E le persone hanno nuovamente a disposizione una porzione ristretta delle strade interessate, e inoltre devono contendersi lo spazio disponibile con monopattini e motociclette elettriche.
Mancano i controlli
Tutto ciò fino a quando non appaiono all’orizzonte le squadre degli agenti della polizia municipale preposte ad effettuare i controlli. La zona allora è caratterizzata da un fuggi fuggi generale. Le bancarelle vengono velocemente smontate, e tutti si danno alla fuga per le traverse del centro storico. Insomma, quando i controlli funzionano, la zona è sgombra. Appena le forze dell’ordine vanno via, tutti tornano al loro posto, e si ricomincia da capo. Quando l’assessore alle Attività produttive Forzinetti ha commentato la nuova ordinanza, ha detto: “Una delle tante scelte coraggiose, che insieme al sindaco stiamo percorrendo, al fine di tutelare il patrimonio artistico, la vivibilità del nostro territorio ed il rispetto delle regole, che per tanti anni è mancato nella nostra città. Adesso, nonostante la grave mancanza di risorse umane, stiamo intervenendo con determinazione in settori delicati e con scelte non popolari per i politici ma necessarie per la città”. Aveva già allora parlato di “grave mancanza di risorse umane”, riferendosi agli indispensabili controlli da effettuare in situazioni come questa. E infatti, come si sta riscontrando, per fare rispettare l’ordinanza ci vorrebbero molti più controlli. Altrimenti tutto rimane come prima.