Manuel Bortuzzo attaccato dopo “Rinascere”: la difesa di Rita Dalla Chiesa
Rita Dalla Chiesa difende la famiglia Bortuzzo dagli attacchi degli haters: «Conosco la loro fatica, il loro coraggio, la loro forza, vigliacchi»
Su Raii 1, nella serata di ieri 8 maggio è stato trasmesso “Rinascere”, un film ispirato al libro autobiografico sulla vita di Manuel Bortuzzo. Il ragazzo costretto a vivere su una sedia a rotelle da quando nel 2019 è stato vittima, per uno scambio di persona, di una sparatoria. Sin dal suo ingresso al Grande fratello vip 6, Bortuzzo è vittima nel web di critiche piuttosto dure. In genere il nuotatore viene tacciato di sfruttare la sua condizione di disabilità, per avere visibilità e consensi del pubblico. Anche ieri sera, durante e dopo la messa in onda del film, non sono mancate le critiche. Provenienti anche da fan della coppia Manuel Bortuzzo e Lulù Selassiè, che non hanno gradito l’andamento della loro relazione, che, quando si è interrotta, ha scatenato un gran polverone. C’è chi non ha creduto alle parole rilasciate da Manuel, e ha pensato che la decisione presa sia stata frutto di pressioni da parte della famiglia. Più precisamente da parte di papà Franco.
L’INTERVENTO DI RITA DALLA CHIESA PRO BORTUZZO
Ai detrattori di Bortuzzo ha risposto Rita Dalla Chiesa, la storica conduttrice delle reti Mediaset. In un tweet ha infatti stigmatizzato quanto di negativo scritto sul conto di Bortuzzo e di suo padre in occasione della programmazione del film “Rinascere”. La Dalla Chiesa nel post ha scritto: “Sto guardando su Rai1 la storia di Manuel Bortuzzo. Lo conosco, ho lavorato con lui a Italia Sì”. Il tweet della conduttrice e opinionista TV è proseguito anche a difesa di Franco Bortuzzo, padre del nuotatore. L’uomo che dopo il brutale incidente che lo ha costretto a vivere una condizione di disabilità ha sostenuto in prima linea Manuel: “Conosco suo padre Franco. Conosco la loro fatica, il loro coraggio, la loro forza, l’unione della loro famiglia. La voglia di farcela. Vigliacchi voi che lo aggredite”.