“I marciapiedi della memoria” in viale Croce Rossa a Palermo

L’obiettivo è eternare la memoria di Emanuele Piazza e Gaetano Genova, omaggiando al contempo tutte le vittime della mafia

Un progetto di riqualificazione dei percorsi pedonali in viale Croce Rossa che prevede la realizzazione de “I marciapiedi della memoria” . 
L’idea porta la firma dell’architetto Enrico Piazza e dell’avvocato Andrea Piazza, fratello di Emanuele, collaboratore del SISDE scomparso il 16 marzo e mai più ritrovato. 
I due professionisti palermitani hanno stilato e inviato la proposta, con la nota tecnica illustrativa, al Comune di Palermo e alla Regione Siciliana
L’obiettivo è la creazione di uno spazio urbano che tenga viva la memoria del poliziotto e del vigile del Fuoco Gaetano Genova, rapito mentre si trovava in piazza Europa e successivamente eliminato da Cosa Nostra.
Era stato lui, infatti, a fornire all’ agente Emanuele Piazza informazioni preziose per far arrestare il latitante Giovanni Sammarco
La passeggiata non è tuttavia legata soltanto al sacrificio dei due giovani: l’intento è perpetuare il ricordo di tutti coloro che, a vario titolo, sono morti per affermare il principio della legalità. 

Emanuele Piazza, brillante cacciatore di latitanti

INSIEME NEL RICORDO 

L’uccisione di Emanuele e Gaetano, rispettivamente trenta e ventisette anni all’epoca dei fatti, riporta agli anni più bui della storia di Palermo. 
È il 16 marzo del 1990, infatti, quando il poliziotto e agente segreto palermitano, brillante cacciatore di latitanti, scompare nel nulla.
Soltanto due anni più tardi, la mafia avrebbe raggiunto l’apice dell’efferatezza con le stragi di Capaci e via Mariano D’Amelio.  
Il corpo del giovane non sarà mai più ritrovato. 
A ricostruire la vicenda contribuirono in modo determinante le rivelazioni dei collaboratori di giustizia Giovan Battista Ferrante e Francesco Onorato
Fu proprio quest’ultimo,  ex pugile e vecchio compagno di palestra di Emanuele, ad attirarlo fuori dalla sua abitazione nella borgata marinara di Sferracavallo, quel 16 marzo, con una banale scusa.
Secondo le dichiarazioni fornite dallo stesso Francesco Onorato, il poliziotto fu strangolato in uno scantinato e successivamente sciolto nell’acido, in un luogo isolato della campagna di Capaci. 
Il suo amico Gaetano Genova trovò la morte qualche settimana dopo, precisamente il 30 marzo. 
Cosa Nostra lo eliminò perché reo di avere fornito al poliziotto precise informazioni che condussero all’arresto del latitante Giovanni Sammarco. 
“I marciapiedi della memoria” ricorderanno nel tempo le due vittime della mafia, i cui nomi saranno incisi all’interno del percorso pedonale. 

I DETTAGLI DEL PROGETTO 

L’idea è quella di creare uno spazio identitario nel centro della città, valorizzando la passeggiata pedonale e restituendo decoro ai marciapiedi dissestati di viale Croce Rossa, a pochi passi dallo Stadio “Renzo Barbera”. 
Al centro del progetto, che prevede una pavimentazione calpestabile, figurano le lastre di marmo commemorative da collocare per terra, con i nomi incisi delle due vittime. 
Una pietra marmorea di colorazione diversa indicherà l’anno dei due delitti. 
A implementare l’impronta identitaria siciliana sarà la scelta di procedere all’installazione di materiali esclusivamente isolani
Pietra lavica e maiolica siciliana – a mano artigianale – rivestiranno gli spazi a verde. 
I pannelli in pietra lavica ceramizzata, nello specifico – sopra le aiuole, dove sarà possibile – riprodurranno alcune attività tipiche siciliane come la vita rurale e i momenti storici salienti dell’isola. 
Il progetto realizzativo, inoltre, prevede l’impiego di maestranze rigorosamente siciliane provenienti da territori rappresentativi quali Burgio, Caltagirone, Patti, Santo Stefano di Camastra e Sciacca
Un modo per dare risalto, attraverso l’eccellenza creativa della Sicilia, al sacrificio dei caduti per mano mafiosa. 

Nello stesso luogo, sorge già una lapide in onore del vice questore della Polizia di Stato Antonino Cassarà e dell’agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia il 6 agosto del 1985. 
Ai piedi, per sottolineare la continuità che lega le vittime morte per difendere ideali altissimi, due pietre ricordano Emanuele e Gaetano: i loro nomi, contornati di rosso, campeggiano insieme alle date del sacrificio estremo. 

LE DICHIARAZIONI DI ANDREA PIAZZA 

La presentazione del progetto alla cittadinanza è in programma per giovedì 16 marzo alle 16:15 in piazza Giovanni Paolo II. 
L’occasione è data dalla commemorazione del poliziotto e del vigile del Fuoco, uniti da una tragica fine. 

Andrea Piazza, fratello di Emanuele

A tenere l’incontro, insieme a Frate Domenico Spatola, sarà Andrea Piazza, impegnato da tempo nella custodia e nella valorizzazione della memoria delle vittime della mafia, che illustrerà l’idea progettuale ai partecipanti.
“L’idea – ribadisce – è rendere omaggio ai caduti in Sicilia per mano mafiosa dedicando loro uno spazio identitario in centro città, divulgando la storia personale delle vittime”. 
“A tal proposito – aggiunge – oltre a prevedere l’installazione di totem informativi, sarebbe utile collocare un Qr code, un codice a barre a risposta rapida, agevolmente accessibile con uno smartphone o tablet“.
“In tal modo – conclude –  l’utente potrà ricevere dati, dettagli e informazioni integrative inquadrando con la funzione telecamera il codice”.