Maria Vittoria, primo vescovo donna in Italia: la nomina avverrà in Sicilia

È stata anche la prima in Italia a celebrare nozze tra persone dello stesso sesso

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Maria Vittoria Longhitano sarà il primo vescovo donna in Italia. La sua nomina, che avverrà il prossimo 29 maggio a Catania è un evento storico, nonchè un primo segno tangibile contro alcuni pregiudizi. La donna diverrà vescovo per l’Italia della “Inclusive anglican episcopal church”, chiesa della tradizione anglicana che non obbliga al celibato. Sposata a madre di una bimba di 5 anni, è stata membro della chiesa episcopale, e recentemente accolta dalla chiesa cattolica ecumenica.

Ad oggi, dopo tanti anni trascorsi al “Gesù Buon Pastore” di Milano, la donna è tornata in Sicilia nella parrocchia Madonna del Carmelo a Trecastagni. Il traguardo che raggiungerà a breve è un primato che si aggiunge ad altri già conseguiti in passato. Maria Vittoria Longhitano, infatti, è stata la prima donna ad essere nominata sacerdote, ma anche la prima vicaria episcopale per la comunità di lingua italiana.

La donna inoltre, è stata anche la prima a celebrare nozze religiose tra persone dello stesso sesso. “Ho officiato pubblicamente le nozze tra due omosessuali a Cormano, nell’hinterland milanese. – Racconta Maria Vittoria a Repubblica Sono arrivate diverse minacce e sono stata per un periodo sotto scorta, erano neonazisti, gente che si firmava con la svastica. Neppure questo mi ha fermata“.

Il futuro vescovo ha rivelato le parole che le diceva un parroco: “Gesù non vuole chierichetti o preti femmine”. Sono nata nella chiesa di Roma dove questo è normale. – Prosegue Nel 2021, non esistono neppure donne diacone. E poi c’è l’idea che si associa il vescovo al potere, ai soldi, all’impudenza politica, c’è l’idea che uno faccia il vescovo per mestiere. Io non la vedo così, – spiega Maria Vittoria – continuerò a insegnare filosofia al liceo artistico Emilio Greco di Catania, continuerò a guadagnarmi il pane col mio lavoro, allo stesso tempo celebrerò la messa e assolverò a tutti i doveri che questo nuovo titolo comporta. Il lavoro sarà il triplo, ma non mi spaventa“.

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