Oggi, mercoledì 12 maggio è la ‘Giornata Mondiale della Fibromialgia’. Si tratta di una condizione clinica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associato a stanchezza, disturbi del sonno, problemi cognitivi, problemi psichici, e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi che possono avere un rilevante impatto sulla qualità di vita dei pazienti.
“Era l’ottobre del 2018, avevo solo 27 anni, quando, mentre lavoravo, ho iniziato a sentire degli strani mal di schiena, mal di collo, forti cervicali, lombalgie, dorsalgie. – Così MariaVittoria Rossi ai microfoni di PalermoLive.it – Lavoravo 8 ore al giorno in un’azienda e mi allenavo in palestra 5 volte a settimana. Avevo una vita molto attiva, non stavo mai ferma e non ho mai avuto nessun tipo di problema, tranne i soliti doloretti post allenamento”.
“Da quel giorno ho cominciato a fare visite dall’ortopedico, a fare punture di cortisone, voltaren, ginnastica posturale. Ho anche smesso di fare sport. Sono stata a casa per un bel po’, ma le cose andavano sempre peggiorando”.
“I dolori sono diventati man mano sempre più insopportabili e le varie cure non funzionavano. Facevo fatica anche solo a stare seduta su una normalissima sedia. Avevo bisogno del cuscino perché i dolori mi laceravano la schiena. I mal di testa e le emicranie non mi abbandonavano nemmeno un attimo durante la giornata. E dentro la mia testa c’era solo una domanda: perché? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo dolore?”
“Dopo svariati controlli ed 1 anno di agopunture, idrochinesiterapia, sedute dall’osteopata e dal fisioterapista, finalmente ho ricevuto la diagnosi: Fibromialgia”.
“La mia vita, da quando ho scoperto di essere affetta di Fibromialgia, è completamente cambiata. Ho anche perso il lavoro. Per non parlare dei dolori 24h su 24h, stanchezza cronica…e nessuna cura fa bene. Ti danno di tutto: antidolorifici, antidepressivi, miorilassanti…ma non fanno nulla, ti rimbambiscono solo”.
“Sono limitate le funzioni di vita normali, faccio fatica a far tutto. Ero una ragazza super attiva, positiva e solare, adesso è cambiato tutto. Vuoi o non vuoi, il dolore cronico influisce molto sulla psiche”.
“Sono stata anche dallo psicologo che mi ha aiutata a superare un po’ i brutti momenti. Però alla fine è servito a ben poco, perché tutto sta dentro di me. Fortunatamente ho un marito che mi sostiene e mi ama. E’ l’unica mia felicità, insieme a mia madre. Confesso che, però, è davvero dura andare avanti. Bisogna rendersi conto che è una cosa che ci accompagnerà per tutta la vita, ed è davvero dura da digerire”.
La Fibromialgia, in Italia, non viene riconosciuta come malattia invalidante. “Sono molto arrabbiata per questo. La medicina e lo Stato potrebbero venirci incontro con almeno un’agevolazione sul lavoro. O almeno per quello che riguarda le cure o i trattamenti. È una malattia invalidante e attualmente il servizio nazionale sanitario non ci riconosce nessun tipo di agevolazione”.
Conclude MariaVittoria: “Questa giornata vorrei che fosse un passo in più verso il riconoscimento di questa malattia. Il tutto per rendere le persone che soffrono di questa malattia meno invisibili”.