Marinai liberati, Miccichè:”Derisi da tutto il mondo”, il M5S:”Si vergogni”

Il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana:”Di Maio dovrebbe restarci in Libia”, il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri: “Si vergogni”

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Lo scrive il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, su Facebook. “Che #DiMaio fosse una barzelletta – aggiunge – lo sapevamo già, non avevamo dubbi, ma non immaginavo Conte. Dopo la figura di m… mondiale che hanno fatto, per cui ci ha riso dietro tutto il mondo, come fanno a non vergognarsi? Si vanno a fare la passerella dopo oltre tre mesi dal sequestro dei pescatori. Questi qua vivono di demagogia e pensano di prendere in giro il mondo. Spero sinceramente – chiosa il presidente dell’Ars – per il bene dell’Italia, che l’accordo prevede che Di Maio resti in #Libia per dimostrare che noi italiani siamo coraggiosi, altrimenti è una cosa così ridicola”.

il presidente dell’Ars Miccichè

MICCICHE’ SI VERGOGNI

Le dichiarazioni di Micciché, presidente dell’Ars, sono vergognose e mettono in imbarazzo i siciliani e il Governo che in queste ore è ancora in Libia per concludere l’operazione che ha portato a casa i nostri pescatori.  Chiedere scusa mi sembra il minimo perché certe frasi non sono giustificabili nemmeno se ironiche. Vergogna”. Così il vice ministro a Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri

Il vice ministro a Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri

I DEPUTATI DEL M5S ALL’ARS RINCARANO LA DOSE

Anziché gioire ed esultare per l’attesissima liberazione dei pescatori di Mazara, il presidente dell’Ars Miccichè si è prodotto in un assurdo attacco a Conte e a Di Maio, cui avrebbe dovuto solo dire grazie, come siciliano, e soprattutto , come rappresentante delle istituzioni. Il minimo che dovrebbe fare, oltre che vergognarsi profondamente,  è chiedere scusa, non solo ai diretti interessati, ma a tutti gli italiani e ai siciliani in particolare. Il massimo rappresentante di un’importante istituzione come l’Ars farebbe bene, ogni tanto, a dismettere la casacca politica di appartenenza e a operare imparzialmente, come il ruolo gli impone, cosa spessissimo lontana anni luce dagli atteggiamenti tenuti da lui”.