Mascherine, carcere ostativo, rave party: le prime misure del governo Meloni

L’annuncio in conferenza stampa

Meloni

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto unico contenente una serie di misure urgenti in materia di Covid, rave party e carcere ostativo. Le misure sono state illustrate in conferenza stampa dal premier Giorgia Meloni. Insieme a lei i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio e della Salute Orazio Schillaci.

Il decreto approvato prevede la proroga dell’obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa. Dal primo novembre, inoltre, stop all’obbligo vaccinale anti Covid per i medici e le professioni sanitarie. Rinviata inoltre l’attuazione della riforma Cartabia. 

In apertura della conferenza stampa, Giorgia Meloni ha letto inoltre la lista dei sottosegretari e dei futuri viceministri. Il giuramento è previsto per il 4 novembre.  

Misure nel campo della Giustizia

Il testo approvato contiene norme urgenti in materia di Giustizia. Tra queste, il rinvio al 30 dicembre dell’entrata in vigore della riforma Cartabia.  “Accolto il grido di dolore di Procure, gip, Corti di Appello e Procure generale nel chiedere il rinvio dell’applicazione della riforma Cartabia che comunque va nella giusta direzione”, ha commentato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Il ministro della Giustizia e l’intero governo hanno fortunatamente dato ascolto alle indicazioni della magistratura associata” sull'”opportunità di una disciplina transitoria per importanti settori della recente riforma del processo penale”. È quanto dichiara in una nota il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. Il rinvio dell’entrata in vigore della riforma “si pone infatti come passaggio necessario alla definizione della disciplina transitoria e – questione di non minore rilievo – al riassetto organizzativo degli uffici giudiziari”. 

Sull’ergastolo ostativo, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha detto: “Abbiamo accolto l’indicazione della Consulta”. “La norma non compromette la sicurezza e la certezza della pena”, ha aggiunto. “Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte, e anche di recepire l’indicazione data dal precedente Parlamento che aveva proposto questa modifica”.

Rave, la pena prevista

Per quanto riguarda le norme sui rave, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato che la pena per chi “organizza” eventi di questo tipo varia da 3 a 6 anni. “Confidiamo, come avviene in altri Paesi e in altri settori, che la norma, una volta introdotta, possa essere un elemento di deterrenza per questi eventi“, ha aggiunto. “Confidiamo molto nella sanzione accessoria della confisca dei mezzi che vengono utilizzati”.

“I requisiti di necessità e urgenza nascono dal fatto che l’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come testimonia la cronaca degli ultimi anni”, ha aggiunto Piantedosi.

Stop all’obbligo vaccinale  

Quanto allo stop all’obbligo vaccinale, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha spiegato: “È anticipata al 1 novembre la scadenza dell’obbligo di vaccinazione Covid. Questo perché il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che impatto su ospedali è limitato e c’è diminuzione contagi e stabilizzazione occupazione ospedali”.

“A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute”.

“Ringrazio i medici che si sono prodigati contro il Covid – ha aggiunto il ministro in conferenza stampa -. Stamane ho firmato l’ordinanza che proroga l’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie non solo contro il Covid ma anche per l’approssimarsi della stagione influenzale. Mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione, che è condivisa anche con il primo ministro”.

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