Nella ex Keller di Carini, invece dei treni si producono mascherine e camici

Nei locali dell’industria che fabbrica treni, ora si producono dispositivi di sicurezza, come mascherine e camici. Con il coronavirus, affari in crescita per alcuni settori

Affari in crfescita in una economia che ruota intorno al coronavirus. Ci sono laboratori che eseguono ed esaminano tamponi e test sierologici, e farmacie che commerciano tanto gel igienizzanti e dispositivi sanitari di sicurezza antivirus. Ci sono anche aziende che si reinventano e stabilimenti che si riconvertono. Come  è successo con la Mihs  Industrie Meccatronica Sicilia, il primo polo produttivo “made in Sicily” con la filiera completa di dispositivi di protezione anti-Covid. È formata  da “Montalbano Protection”, “Puleo Helathcare” e “Hotaly”, tre aziende dislocate in tre province dell’isola: Palermo, Catania e Trapani

MIHS – INDUSTRIE MECCATRONICHE SICILIA

Nei tre stabilimenti l’investimento è  di 2 milioni e mezzo. Come scrive Repubblica, la capacità produttiva è pari a 130 mila articoli al giorno, tra mascherine, camici e gel igienizzanti, con 140 dipendenti e un indotto che arriva a 200. «Le nostre aziende sono state le prime a riconvertirsi all’inizio della pandemia — dice il coordinatore del progetto Antonello Mineo — sono state tempestive, hanno investito risorse proprie, si sono messe a disposizione del territorio. Purtroppo, spesso nel nostro amato Paese, le imprese devono fare i conti con i tempi lunghi della burocrazia». Loro hanno fiutato il business e ci hanno puntato. 

LA “MONTALBANO PROTECTION”

Una delle tre aziende che compongono il polo “Mihs Meccatronica Sicilia”, è l’azienda della famiglia Montalbano, specializzata nella costruzione di macchinari per il trattamento dei rifiuti, che ha acquistato nel 2017 gli spazi della Ex Keller di Carini. «A maggio — ha spiegato  Emanuele Montalbano a Repubblica —,  abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa». Qui, dove c’erano gli uffici e gli spogliatoi dell’azienda che costruiva i treni, oggi possono produrre 60 mila mascherine chirurgiche al giorno, 20 mila Ffp2, 10 mila Ffp3 e 5 mila camici sanitari». E hanno assunto venticinque persone. «A regime — continua Montalbano — prevediamo di portare l’organico a 50 unità e attivare la linea dei guanti». Gli viene chiesto a quali canali intendono rivolgersi. «Stiamo aspettando di capire la riposta da parte delle istituzioni — afferma Montalbano — vorremmo essere utili, pensiamo alla sanità e alla scuola. Ma qui giocano un ruolo fondamentale lo Stato, la Regione, gli enti pubblici: acquistare “made in Sicily” significa sostenere le imprese siciliane, creare le condizioni per aumentare i posti di lavoro, dotare operatori sanitari e studenti di Dpi all’altezza per salute e sicurezza».