Si ribella al pizzo, denuncia l’estorsore e i figli lo massacrano

L’uomo, un panettiere, che si è ribellato al pizzo, è stato accusato dai propri congiunti di avere agito da infame

estorsione

Un panificatore di Caltanissetta, Michelangelo Grillo, è stato massacrato con calci e pugni dai figli, fino a rompergli la mascella, perché, ribellatosi al pizzo, aveva denunciato chi voleva estorcergli i suoi soldi. Si è trattato di un regolamento di conti in piena regola, organizzato perché l’uomo si era rifiutato di ritrattare la denuncia. Secondo i familiari, aveva compiuto una infamia, che costituiva un’onta che pesava sul nome della famiglia. Per i figli, i fratelli gemelli Michele e Giuseppe Grillo, e il loro zio, Alfonso Grillo di 56 anni, fratello della vittima, la denuncia che aveva portato all’arresto dell’estortore, Salvatore Giardina, meritava una lezione.

LA VISITA NEL PANIFICIO

Il Giardina agli inizi di novembre era entrato nel panificio di Grillo. Dopo averlo intimidito, anche con una pistola, gli aveva chiesto duemila euro. Le visite sono continuate per diversi giorni, ed il panettiere, d’accordo con la Squadra Mobile, ha dato all’estortore, con banconote precedentemente segnate, un acconto del pizzo richiesto. Le Forze dell’Ordine hanno arrestato il malvivente, colto in flagranza, mentre ritirava la busta davanti al panificio. Tre giorni dopo i due figli hanno aggredito e picchiato il padre per “convincerlo” a ritirare la denuncia. Poco prima, anche il fratello Alfonso, noto pregiudicato nisseno, dopo averlo offeso per la sua condotta, gli aveva intimato di ritirare la denuncia. I pugni e i calci dei figli hanno procurato al malcapitato la frattura della mascella, e 30 giorni di prognosi.

SOLIDARIETÀ DAL QUESTORE

Il questore di Caltanissetta, Emanuele Ricifari, ha condannato questa violenza. E, come riportato dal Giornale di Sicilia, ha espresso solidarietà e apprezzamento per Michelangelo Grillo. «Un uomo ha cercato di proteggere il suo lavoro e i suoi sacrifici, ─ ha detto ─e invece si è visto una intera famiglia contro. Due figli ed il fratello non hanno esitato ad aggredirlo per proteggere colui che voleva estorcergli il denaro di un onesto lavoratore. Desidero esprimere la mia solidarietà al panificatore vittima di una mentalità sbagliata e contraria alla legalità».