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Matrimonio finisce in tragedia, scoppia un incendio in sala e muoiono 100 invitati: il VIDEO shock

Un matrimonio finito nel peggiore dei modi a causa di un vasto incendio che si è sviluppato all’interno della sala interrompendo i festeggiamenti e uccidendo, in tutto, cento persone. È successo in Iraq, a Qaraqosh , nella provincia di Ninive. Il terribile bilancio della festa conta anche almeno 150 feriti. 

“È vero che siamo seduti qui davanti a voi vivi. Ma dentro siamo morti. Siamo insensibili. Siamo morti dentro”, hanno detto Revan, 27 anni, e sua moglie, Haneen, 18 anni, a Sky News. Lo sposo ha raccontato di aver perso quindici membri della sua famiglia nel rogo. “Non riesce più a parlare”, ha detto della moglie, che ha perso dieci dei suoi parenti, tra cui la madre e il fratello. Il padre è invece in condizioni critiche.

Matrimonio finisce in tragedia, il tragico racconto dall’Iraq

Sarebbero stati circa 900 gli invitati alle nozze. L’incendio è scoppiato intorno alle 22:45. Inizialmente si era ipotizzato che la causa fossero i fuochi d’artificio, accesi durante il lento ballato dei neo sposi. “Potrebbe essere un cortocircuito, non lo so. Ma il fuoco è scoppiato nel soffitto. Abbiamo sentito il calore… Quando ho sentito il crepitio ho guardato il soffitto”, ha detto lo sposo. “Poi il soffitto, che era tutto di nylon, ha iniziato a sciogliersi. Ci sono voluti solo pochi secondi”.

Le riprese video mostrano la coppia che balla mentre dal tetto iniziano a venir giù pezzi di materiale in fiamme. Prima ci sarebbe stata un’interruzione di corrente, stando al racconto dello sposo. Chiaramente i presenti hanno iniziato a fuggire: “Ho afferrato mia moglie e ho iniziato a trascinarla. Continuavo a trascinarla e a cercare di portarla fuori dall’ingresso della cucina. Mentre le persone fuggivano, la calpestavano. Le sue gambe sono ferite”, ha riferito il giovane.

Stando alla sua ricostruzione, all’inizio del ballo sarebbero stati accesi due piccoli fuochi d’artificio, seguiti da altri quattro pochi minuti dopo. Suo padre avrebbe posto domande sul rischio che tali fuochi potessero generare situazioni pericolose ma sarebbe stato rassicurato dai proprietari della sala, che avevano risposto che i fuochi d’artificio erano elettrici. “Si poteva mettere la mano o anche della plastica sopra e non avrebbero provocato bruciature”, la loro risposta. 

“I nostri cari sono morti”

“I nostri parenti, i nostri amici, i nostri cari se ne sono andati. Due giorni fa abbiamo seppellito lo zio di Haneen e le sue due figlie. Ieri abbiamo seppellito l’altro suo zio. Oggi abbiamo seppellito sua figlia e abbiamo seppellito sua madre. Suo padre è in condizioni critiche. Non sappiamo se sopravvivrà”, ha riferito Revan. “Mia zia è morta. Mia sorella aveva ustioni. Suo marito ha ustioni su tutto il corpo. Mio zio ha perso sette membri. Così tante persone. E ogni giorno giungono nuove notizie di lutti”.

“Adesso non possiamo più vivere qui – ha proseguito il ragazzo -. Voglio dire, ogni volta che cerchiamo di avere un po’ di felicità, ci accade qualcosa di tragico che distrugge la felicità. Quindi, è meglio per noi andarcene”.

I media locali avrebbero indicato i materiali da costruzione altamente infiammabili come un potenziale fattore che ha contribuito al rapido crollo dell’edificio. Dopo l’incendio, il primo ministro iracheno Mohammed Shia’ al Sudani ha dichiarato di essersi messo in contatto col governatore provinciale di Ninive e con i ministri dell’Interno e della Sanità del Paese, ordinando di “mobilitare tutti gli sforzi per fornire soccorso alle persone colpite dallo sfortunato incidente”.

 

 

Foto: frame video

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Redazione PL