Matteo Messina Denaro e le cinque carte d’identità, si indaga su furti al comune di Trapani
I due episodi, ritenuti finora di criminalità comune, potrebbero così assumere una connotazione totalmente diversa
Le cinque carte di identità rinvenute nel covo di Matteo Messina Denaro a vicolo San Vito potrebbero provenire da due furti messi a segno al comune di Trapani nel 2015 e nel 2018. Questa l’ultima pista investigativa degli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire la latitanza del capomafia. I documenti sono intestati a cittadini incensurati di Campobello di Mazara.
I due episodi, ritenuti finora di criminalità comune, potrebbero così assumere una connotazione totalmente diversa. Le carte rubate erano tutte in bianco. Secondo gli investigatori sarebbero state poi compilate con le generalità dei cinque campobellesi e completate con la foto di Messina Denaro – nel covo c’erano diverse foto tessera – e il timbro del Comune di Campobello. Un procedimento complesso sul quale i pm stanno cercando di far luce e che difficilmente il boss avrebbe potuto realizzare senza la complicità di altri.
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