Matteo Messina Denaro ha scelto il suo avvocato: ecco chi sarà

Il primo processo che vede imputato il boss si terrà il 19 gennaio

Messina Denaro

La prima udienza con il boss Matteo Messina Denaro imputato è in programma giovedì 19 gennaio nell’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta. A difendere l’ex latitante sarà la nipote Lorenza Guttadauro. Quella che si terrà tra due giorni è il processo delle stragi di Capaci e via d’Amelio del 1992 in cui morirono i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. Denaro è accusato di essere uno dei mandanti. 

“Sono rimasta sorpresa anche io dalla nomina ricevuta da Matteo Messina Denaro. Non me l’aspettavo. Sono sincera”, ha detto il legale ad Adnkronos che adesso aspetta la nomina ufficiale.

Chi è Lorenza Guttadauro, avvocato del boss Messina Denaro

Lorenza Guttadauro è la figlia di Rosalia Denaro, sorella del boss di Castelvetrano, e di Filippo Guttadauro due volte condannato, per associazione mafiosa, nel 1994 e nel 2006.  Il marito dell’avvocato Guttadauro è Girolamo Bellomo, condannato a 10 anni in appello nell’ambito dell’operazione Eden 2. Secondo l’accusa imponeva le ditte delili, pianificava le estorsioni e gestiva lo spaccio di droga. Il nonno di Lorenza è lo storico boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro nato a Bagheria nel 1948. 

L’avvocato Guttadauro ha difeso tra gli altri la zia Anna Patrizia Denaro, sorella del boss e il fratello Francesco. Entrambi erano finiti in carcere con l’accusa di essere il braccio operativo dell’ex latitante.

Il covo di Matteo Messina Denaro

Le indagini su Matteo Messina Denaro proseguono e gli inquirenti hanno individuato a Campobello di Mazara il covo del boss di Cosa Nostra. Pare che il nascondiglio sia situato nel centro abitato. La perquisizione è durata tutta la notte, dopo ore di ricerche, e vi ha preso parte personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido.

Al suo interno, per ora sono stati rinvenuti oggetti di lusso, vestiti firmati, profumi ricercati, viagra, profilattici ma non armi. I carabinieri stanno cercando il nascondiglio dell’archivio che, secondo molti pentiti, contiene la risposta a molti dei segreti della stagione delle stragi.