Matteo Messina Denaro, nei pizzini anche il numero di un inserzionista che vende armi online

Le inserzioni risalgono al mese di gennaio

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Proseguono le indagini su Matteo Messina Denaro e la rete di fiancheggiatori che avrebbe aiutato il boss nei giorni della sua latitanza. A Campobello di Mazara i carabinieri, anche mediante l’uso di georadar, sono impegnati a scandagliare diverse abitazioni alla ricerca di altri eventuali covi. Stando alle ultime informazioni apprese, infatti, il capomafia si rifugiava nel paese del Trapanese da almeno tre anni.

Indagini anche sulla figura di Giovanni Luppino, l’autista che accompagnò Messina Denaro presso la clinica “La Maddalena” di Palermo nel giorno della cattura. Uno dei numeri di telefono trovato tra i pizzini dell’uomo è riconducibile a un inserzionista trapanese che vende armi usate online. Uno degli annunci su un sito internet mette in vendita “per conto di un amico” una carabina semiautomatica, proiettili e cartucce. Le inserzioni risalgono al mese di gennaio.

Matteo Messina Denaro, le indagini sui Luppino

Tra le abitazioni passate al setaccio dalle forze dell’ordine c’è, inoltre, anche quella di Antonio Luppino, il figlio di Giovanni. In un’area all’aperto adibita a parcheggio di proprietà di Luppino era infatti nascosta la Giulietta usata dal capomafia per i suoi spostamenti. Il figlio dell’autista del boss, già sentito dagli inquirenti, non sarebbe al momento indagato.  

A seguito del ritrovamento dell’auto i carabinieri hanno inoltre interrogato il proprietario della concessionaria di auto di Palermo che ha venduto la Giulietta al boss Matteo Messina Denaro. L’uomo ha riferito agli investigatori che il capomafia non avrebbe pagato la somma di 10 mila euro in contanti ma in modo “tracciabile” (LEGGI QUI I DETTAGLI).

 

 

 

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