È un medico di Palermo quello del selfie con Messina Denaro: le conseguenze

Il medico con il selfie avrebbe violato le norme di decoro della professione medica, prevista dal codice deontologico

Inizialmente si era detto che la persona che compare nel selfie con Messina Denaro fosse un infermiere della clinica La Maddalena di Palermo. Presso la struttura il latitante si stava curando da tempo per un tumore al colon e lì è stato poi arrestato. Invece chi nella foto è accanto al boss è un medico chirurgo. Per lui, adesso, c’è il rischio che si possano scatenare una serie di guai. Dall’ordine dei medici di Palermo è pronta infatti la richiesta del presidente provinciale Toti Amato alla clinica palermitana, che avvierà le procedure per un’indagine disciplinare che potrebbe costare pesanti sanzioni a medico.

Quando arriverà la richiesta all’ospedale, il chirurgo sarà infatti convocato per un’audizione, dove avrà occasione di difendersi e spiegare per quale motivo avesse fatto quello scatto con Messina Denaro. Il medico rischia sanzioni perché avrebbe violato le norme di decoro della professione medica, prevista dal codice deontologico. Tra queste anche la diffusione dell’immagine di  un paziente fragile, per di più nel giorno del suo arresto.

La versione del medico sul selfie

A quanto pare, dopo che quella foto è diventata virale, scatenando la curiosità e alimentando un vero e proprio mistero su possibili retroscena, il medico avrebbe già chiarito alla direzione della clinica la sua versione dei fatti. Ansa riferisce che il selfie risalirebbe ad oltre un anno fa, quando Messina Denaro era già in cura presso La Maddalena per le terapie nel reparto di oncologia.

Il medico avrebbe spiegato che all’epoca non era a conoscenza della vera identità del paziente, che in quell’ospedale era noto come Andrea Bonafede. Avrebbe inoltre affermato che, subito dopo l’arresto del boss, avrebbe inviato la foto in una chat con un collega e alcuni famigliari e che da quel momento il selfie si sarebbe diffuso senza controllo, finendo anche sui giornali.

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