Il leader leghista, a processo in quel di Catania con l’accusa di sequestro di persona ha ribadito la sua posizione. Ed è con un pizzico di sarcasmo che Salvini commenta quanto avvenuto nell’aula del Tribunale della città etnea, circa una certa, sorprendente ma non troppo unità d’intenti. “Ero abituato, da utente dei telefilm, che l’accusa chiedesse la condanna e la difesa rispondesse dell’innocenza dell’imputato. Mi chiedo, e rivolgo la domanda all’avvocato Giulia Bongiorno se non è imbarazzante che la difesa debba dare ragione all’accusa“. Nel suo intervento, il politico dichiara ancora una volta quanto ferma sia la sua posizione in merito alla decisione di contenere l’afflusso indiscriminato di chi raggiunge le coste italiane. “Quello che ho fatto non è altro che applicare il legittimo diritto dovere di proteggere i patrii confini da chi giunge presso i nostri porti per poi essere abbandonato a se stesso con i pericoli che ne conseguono”.
CATANIA BELLA E COMPOSTA
Infine i complimenti alla compostezza dimostrata dai catanesi. “Mi ha accolto una città attenta, dignitosa, oltre che bella e presso la quale mi riprometto di venire al di fuori di certi contesti. Le contestazioni? Poche decine di persone che passeggiano per le strade, appartenenti ai centri sociali ci possono pure stare. Siamo in democrazia e ognuno è libero di esprimersi come meglio crede”.
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