Maturità 2025, senza PCTO niente esame: la terribile novità che ti esclude subito | Perdi l’anno anche se hai ottimi voti
Per gli esami di maturità del 2025 c’è una novità che rischia di lasciare fuori molti studenti
Per poter accedere alla prossima sessione degli esami di maturità non basterà solo presentarsi, ci sono una serie di passaggi da svolgere che se si omettono non consentono l’accesso alla prova. La Maturità 2025 rappresenta l’esame conclusivo del percorso delle scuole superiori di secondo grado e si svolgerà a partire dal 18 giugno con la prima prova scritta, seguita il giorno successivo dalla seconda prova, entrambe a carattere ministeriale. Il primo scritto offre agli studenti sette tracce su diverse tipologie, mentre la seconda prova riguarda le materie d’indirizzo specifiche per ogni istituto.
Successivamente, si terrà il colloquio orale, che includerà un dialogo interdisciplinare, il riferimento al Curriculum dello Studente e l’analisi delle esperienze svolte nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), diventati quest’anno un requisito di ammissione. Per accedere all’esame, è necessario soddisfare criteri specifici: partecipazione alle prove Invalsi, completamento dei PCTO e una valutazione sufficiente in tutte le discipline, incluso il comportamento, che deve essere pari o superiore a sei decimi.
In caso di voto minimo in condotta, gli studenti dovranno presentare un elaborato critico durante il colloquio orale, affrontando tematiche di cittadinanza attiva e solidale. Questi requisiti sottolineano l’importanza di un percorso scolastico completo, che unisce conoscenze teoriche e competenze pratiche, preparando gli studenti a una valutazione ampia e integrata. Di norma a decidere l’accesso o l’esclusione dall’esame di maturità è il Consiglio di classe che, durante gli scrutini di giugno, verifica la presenza dei requisiti.
Ad ogni prova scritta dell’esame di maturità 2025 viene assegnato un voto in ventesimi. All’orale la commissione può assegnare fino ad un massimo di 20 punti. A questi voti vanno poi aggiunti i crediti scolastici (massimo 40) con i quali sei stato ammesso all’esame e gli eventuali 5 punti di bonus che la commissione può decidere di darti, sempre che tu ne abbia diritto. Dalla somma di tutti questi voti ne risulterà quello finale della maturità.
Il PCTO come requisito per la Maturità 2025
Con l’introduzione della Maturità 2025, i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) diventano un requisito indispensabile per l’ammissione all’esame di Stato. Questa modifica normativa, già prevista dal d.lgs. 62/2017 ma finora non applicata, sancisce un cambiamento importante nella valutazione dei candidati, sia interni che esterni. I PCTO, che fino allo scorso anno scolastico costituivano una parte del colloquio orale, sono ora fondamentali per accedere all’esame finale, conferendo maggiore rilievo all’integrazione tra studio teorico e competenze pratiche.
Le altre condizioni di ammissione
L’obbligo di completare i PCTO si aggiunge agli altri criteri di ammissione già in vigore, come la partecipazione alle prove Invalsi, la frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale previsto dal piano di studi e l’ottenimento di una valutazione pari o superiore a sei decimi in tutte le discipline. Questi requisiti si applicano sia agli studenti regolarmente frequentanti (candidati interni) sia a quelli che si presentano come privatisti (candidati esterni), per i quali è richiesto di documentare attività assimilabili ai PCTO svolte in precedenti anni scolastici.
Modalità di presentazione della domanda
Le domande di partecipazione alla Maturità 2025 devono essere presentate entro il 30 dicembre per i candidati interni e il 31 gennaio 2025 per gli studenti della penultima classe che richiedono l’abbreviazione per merito. I candidati interni possono presentare la domanda direttamente al dirigente scolastico della scuola frequentata, mentre i candidati esterni devono rivolgersi all’Ufficio scolastico regionale competente, utilizzando credenziali digitali come SPID, CIE o eIDAS. Per i candidati esterni è obbligatoria anche la dimostrazione di aver completato i percorsi PCTO o attività analoghe, coprendo almeno tre quarti del monte ore richiesto.
Questa riforma introduce un ulteriore elemento di valutazione che mira a garantire una formazione più completa e integrata tra teoria e pratica. Per gli studenti, ciò comporta un maggiore impegno nella pianificazione del proprio percorso scolastico, con particolare attenzione ai PCTO e alle attività pratiche collegate. Anche i candidati esterni devono dimostrare di aver acquisito competenze analoghe, rendendo la partecipazione all’esame di Stato più strutturata. Questo cambiamento si inserisce nel quadro di un esame sempre più orientato a valutare competenze trasversali e capacità concrete, oltre alle conoscenze teoriche.