Mauro Glorioso non si arrende, torna all’università per salutare colleghi e docenti
Era il 21 gennaio 2023 quando la vita di Mauro Glorioso è cambiata per sempre. Aspettava di entrare in una discoteca a Torino quando è stato colpito da una bicicletta lanciata dalle balaustre del Po. Mauro ora è tetraplegico, costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Ha 24 anni, ha lasciato Torino, dove studiava medicina, ed è tornato a vivere a Palermo con i genitori.
Ma alcune settimane fa è tornato tra quei banchi universitari per salutare i suoi ex colleghi universitari. “I contatti con i compagni di corso sono rimasti costanti” si legge sul Corriere della Sera.
Mauro Glorioso torna all’università
Mauro è tornato all’Università di Torino per una rapida visita. Lo ha fatto a dicembre, in occasione dei festeggiamenti per la fine delle lezioni e per le foto di rito davanti alla facoltà. Molti dei suoi colleghi, alcuni dei quali si trovavano al suo fianco ai Murazzi nella notte del 21 gennaio, sono ormai pronti a laurearsi e chiudere una prima parte di percorso accademico iniziato nel 2018. Ma tra loro Mauro, che sognava di diventare medico, non ci sarà. Il giovane, infatti, ha dovuto sospendere gli studi: “Negli ultimi 365 giorni ha dovuto pensare prima di tutto alla sua salute, tra un lungo ricovero ospedaliero e la successiva riabilitazione“.
Tre ragazzi condannati per tentato omicidio
Per i fatti di quella notte sono stati condannati 3 dei 5 ragazzi coinvolti. I giovani scagliarono una bici elettrica da una balaustra di lungo Po Cadorna, a Torino, colpendo lo studente palermitano. Il giudice del Tribunale per i minori ha inflitto 9 anni e 6 mesi al più grande (ora maggiorenne ma diciassettenne all’epoca dei fatti), 9 anni e 4 mesi al quindicenne, 6 anni e 8 mesi alla ragazza. Tutti e tre i ragazzi sono accusati di tentato omicidio.
Nei mesi scorsi è stata respinta la messa alla prova chiesta dai difensori Michele Ianniello e Domenico Peila, che avrebbe consentito di scontare la pena in una comunità, applicando uno speciale istituto giuridico riservato agli autori di reato under 18. Prima della sentenza il fratello del giovane ferito aveva pubblicato un video manifestando il suo timore per la possibilità che i responsabili tornassero libero prima ancora lo studente palermitano potesse uscire dall’ospedale.
Fonte foto: Corriere della sera