Maxi truffa Superbonus 110%, arrestato ingegnere palermitano: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro

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Duro colpo contro le frodi legate al Superbonus 110%. I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, disponendo gli arresti domiciliari nei confronti di un noto imprenditore palermitano.

I reati contestati sono quelli di truffa ai danni dello Stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti. Con il medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto sequestri per un valore complessivo di 2 milioni e mezzo di euro.

Le indagini

Le indagini, condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Carini, hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato il professionista per la realizzazione di lavori dei cc.dd. Sismabonus e Superbonus, usufruendo dell’agevolazione 110%. In realtà, le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come per almeno altri 7 immobili ubicati tra le provincie di Palermo e Trapani, i cui lavori erano stati affidati allo stesso professionista.

Il disegno criminale

I finanzieri hanno ricostruito il disegno criminale attraverso l’esame della documentazione acquista presso uffici pubblici, banche e i privati, mettendo in luce il modus operandi dell’imprenditore, il quale ha rivestito personalmente, attraverso le sue società, la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori e general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti.

Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato presso gli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni, di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari. Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili, fatture false redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere le imposte, indirizzate agli ignari clienti.

Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, mediante la compilazione dei modelli di pagamento delle imposte. Con il provvedimento in esecuzione all’indagato vengono sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.