Bufera giudiziaria al Comune di Mazara del Vallo. La Procura di Marsala ha avviato un’indagine su un presunto caso di corruzione che riguarda, fra gli altri, parte dello staff del sindaco, Salvatore Quinci. Al centro dell’inchiesta è finita anche la segretaria particolare del primo cittadino, il cui incarico è stato riconfermato pochi giorni fa al contrario di quanto avvenuto per gli altri indagati.
GLI INDAGATI
L’accusa per i dipendenti del Comune e per gli imprenditori è di “corruzione continuata e turbata libertà del procedimento per scelta del contraente”. L’indagine è coordinata dal procuratore capo Vincenzo Pantaleo che, ironia della sorte, si trova a dovere indagare sul suo quasi omonimo Giovanni Pantaleo, uno degli uomini dello staff di Quinci (che non risulta indagato). Sotto la lente del nucleo di Polizia economico finanziaria è stato passato il materiale sequestrato anche negli uffici pubblici. Gli altri indagati sono Filippo Benivegna, Mario D’Agati e gli imprenditori Carmelo Benigno, Santino Seidita, Matteo Asaro, e Matteo Terranova. Infine indagata anche Irene Vassallo, la segretaria particolare di Quinci, accusata di una “raccomandazione che sarebbe stata fatta nell’ambito della gara per la realizzazione dei lavori di pavimentazione stradale del 7 maggio scorso”.
LE ACCUSE
Secondo gli inquirenti, i dipendenti pubblici “hanno plausibilmente beneficiato di regalie e prestazioni di servizi non remunerati da parte di operatori economici a cui erano soliti affidare commesse pubbliche con la procedura di affidamento diretto in violazione del principio di rotazione”.
IL PRIMO ATTO
Il sindaco si dice “sereno e fiducioso dell’operato della magistratura”, ma i primi attacchi sono già partiti. “Non può far finta di niente- dice Sergio Tancredi, deputato di Attiva Sicilia all’Ars- sono coinvolte persone che fino a qualche settimana fa facevano parte del suo staff. Senza considerare che si indaga anche sulle eventuali responsabilità della sua segretaria particolare, confermata anche dopo l’apertura dell’inchiesta. I mazaresi hanno il diritto di sapere, i consiglieri comunali il diritto di conoscere quali eventuali provvedimenti verranno adottati dal sindaco”. E tutto ciò probabilmente sarà soltanto il primo atto, perché nelle carte della Procura si legge del coinvolgimento di “altri noti” che sarebbero coinvolti in altri casi di affidamenti diretti di lavori pubblici.