Mazzette alla Motorizzazione di Palermo, 17 condanne e 6 assolti

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Sono arrivate le condanne da parte del gup di Palermo Rosario Di Gioia degli imputati del processo sul giro di mazzette alla Motorizzazione di Palermo. La pena più lunga al funzionario Luigi Costa accusato di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. L’uomo nascondeva in casa 590 mila euro in contanti dietro l’armadio della camera da letto.

Ecco gli altri condannati:

  • Alfredo Gioietta 7 anni e 2 mesi
  • Giuseppe Calabrese 5 anni
  • Rosario Domenico e Antonio Crapa 4 anni e 4 mesi, 
  • Maurizio Caruso a 4 anni e 2 mesi
  •  Giuseppe Gullo 3 anni, 
  • Giovanna Passavia 11 anni e 4 mesi
  • Rosario Rubino 6 anni e 2 mesi, 
  • Nadia Abitabile 3 anni, 
  • Filippo Maniscalco 3 anni e 6 mesi
  • Salvatore Cavarello 4 anni e 4 mesi
  • Gerlando Cracolici 3 anni e 10 mesi, 
  • Jordan Peli 2 anni
  • Daniele Cammarata 2 anni e 6 mesi, 
  • Antonio Gelsomino a 3 anni e 6 mesi
  •  Giuseppe Palermo  7 anni.

Sei invece gli imputati assolti: si tratta di Walter Bacile, Nicolò Bonelli, Lelio Calabrese, Francesco CaponettoGiancarlo Ferraro, Michelangelo Fricano,

Le indagini

L’indagine ha avuto inizio nel 2020 e ha visto impegnati, per oltre due anni, gli investigatori della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Palermo in una complessa ed articolata attività di indagine. Gli accertamenti hanno consentito di richiedere e ottenere la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 8 funzionari della motorizzazione civile di Palermo e di 13 responsabili di agenzie disbrigo pratiche ricadenti nella provincia di Palermo.

I reati commessi

Numerosi i reati contestati, corruzione, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Ben 187 i capi di imputazione e 42 i soggetti indagati. L’attività di indagine condotta dalla Polizia Stradale ha preso le mosse dall’attività di monitoraggio e repressione del fenomeno del riciclaggio di autovetture ed in particolare attraverso l’analisi delle pratiche di nazionalizzazione evase dalla Motorizzazione di Palermo.

Da una analisi effettuata dagli investigatori emergeva che nel corso degli ultimi anni le nazionalizzazioni effettuate presso l’ufficio della Motorizzazione Civile di Palermo avevano avuto un costante “trend” di crescita, passando dalle 7.740 immatricolazioni del 2016 alle 20.465 del 2019. Il dato che immediatamente saltava in evidenza era la circostanza che gli intestatari fossero per oltre l’80% residenti fuori la Provincia di Palermo e che la quasi totalità delle pratiche fosse stata commissionata da un ristretto numero di Agenzie Palermitane, che, di fatto, hanno esercitato una sorta di monopolio del fiorente mercato delle nazionalizzazioni, falsando in tal modo il libero mercato a danno delle altre Agenzie concorrenti.

Anomalie e irregolarità nelle pratiche

Gli investigatori della Polstrada attraverso la consultazione delle banche dati riscontravano numerose anomalie ed irregolarità nella definizione delle pratiche esaminate, non solo relative alle pratiche di nazionalizzazione, ma anche alle pratiche di collaudo, di duplicati di carte di circolazione, di immatricolazione di macchine agricole ed operatrici. Nelle nazionalizzazioni, le pratiche sarebbero state perfezionate senza che la documentazione fosse completa o regolare, i collaudi di tali veicoli, benché obbligatori, non sarebbero stati effettuati, i duplicati di carte di circolazione sarebbero stati emessi al fine di modificare i dati dei veicoli, in assenza dei requisiti previsti dalla norma.

Omessi collaudi e verifiche dei veicoli

Di particolare gravità erano gli omessi collaudi, in quanto diretti alla verifica della efficienza e regolarità dei veicoli, la cui mancata effettuazione poneva potenzialmente a rischio la sicurezza della circolazione stradale, come per esempio nel caso della mancata revisione degli impianti a gas dei veicoli a motore. Secondo quanto emerso dal prosieguo delle indagini, tali irregolarità sarebbero state effettuate da 8 Funzionari della Motorizzazione della così detta “area Veicoli”, i quali, in cambio di tali procedure, ritenute dagli investigatori irregolari, avrebbero ricevuto un ingiusto compenso economico dai titolari di alcune Agenzie di Disbrigo Pratiche. 

Mazzette di denaro ai pubblici ufficiali nelle pratiche

E’ così emersa una diffusa consuetudine che prevedeva la consegna di somme di denaro ai pubblici ufficiali all’interno delle carpette contenenti la documentazione che ciascuna agenzia avrebbe dovuto depositare presso gli uffici della Motorizzazione, al fine di consentirne l’esame al Funzionario preposto. In molti casi le consegne di denaro in favore dei pubblici ufficiali venivano documentate attraverso intercettazioni video.

Oltre 60 gli episodi per cui i Pubblici Ufficiali risultano indagati per specifici reati di corruzione in relazione alla trattazione di pratiche riguardanti circa 100 veicoli. Tale complesso quadro indiziario veniva ritenuto grave dall’A.G. tanto da emettere l’odierna ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 21 soggetti e il sequestro preventivo di somme per oltre 35 mila euro.     

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