Mazzette Qatar: arrestata anche la vicepresidente dell’Europarlamento

Agli arresti d’ieri si aggiunge quello di Eva Kalli e del suo compagno italiano. La vicepresidente aveva difeso in Aula il Qatar

Ci sono stati altri arresti oltre quelli dei quattro avvenuti ieri. Nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione legata al Qatar, in serata è stata fermata dalla polizia belga anche la vice presidente greca dell’Europarlamento, la socialista Eva Kaili. È stata espulsa dal partito per decisione del presidente Nikos Androulakis, e il gruppo dei Socialisti e Democratici l’ha sospesa. La polizia ha apposto i sigilli ai suoi uffici. Nello stesso filone d’indagine è stato fermato anche il compagno della Kaili, l’italiano Francesco Giorgi. Su di lui Repubblica ha fornito sd di lui alcuni dettagli. È l’assistente parlamentare che le deputate e le funzionarie di Bruxelles “eleggono” costantemente come il più bello.

Nella scorsa legislatura era l’assistente di Panzeri, l’ex europarlamentare arrestato ieri. Insomma, al Parlamento europeo c’è un terremoto. La procura di Bruxelles ha spiegato che un paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo al suo interno”.

L’intervento della Kaili al Parlamento Europeo

L’agenzia di stampa Agi ha riportato un intervento della Kaili nella riunione plenaria di novembre del Parlamento Europeo, in cui difendeva in aula i progressi del Qatar nell’ambito dei diritti: «Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova, in realtà, di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando per discriminarli. Li maltrattano e li accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni nel confronto. Ma comunque, prendono il loro gas. Tuttavia, hanno le loro aziende che guadagnano miliardi lì».

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