Con la circolare applicativa firmata dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, ieri sera per i medici di famiglia è arrivato il via libera operativo per potere iniziare a vaccinare. Quindi, dopo l’accordo siglato un paio di settimane fa con tutti i sindacati dei medici di medicina generale, adesso con questo passaggio finale è stato anche programmato nei dettagli l’impiego dei medici di famiglia nella campagna di vaccinazione. Tutti i manager pubblicheranno gli avvisi con i quali chiederanno ai medici di famiglia di ogni provincia siciliana, di manifestare la loro disponibilità ad essere impiegato nella campagna vaccinale.
Per l’operazione adesione occorrerà qualche giorno, dopo di che ogni paziente potrà contattare il proprio medico per programmare la vaccinazione. A patto di rispettare il calendario generale. Dunque all’inizio potranno farsi avanti gli over 70, gli over 80, gli appartenenti alle forze dell’ordine e al mondo della scuola. Oltre alle categorie fragili a cominciare dai disabili. Le altre categorie, se preferiranno saltare la coda dei centri pubblici, quando arriverà il loro turno potranno rivolgersi al loro medico. Secondo l’assessore Razza, si potrà partire all’inizio della prossima settimana.
Il medico di famiglia dovrà vaccinare soprattutto con le fiale di Moderna, perché non debbono essere conservate a bassissime temperature come nel caso di Pfizer. Questo può costituire una limitazione all’aiuto che possono dare i medici di famiglia, in quanto le proiezioni che l’assessorato ha stilato in base alle comunicazioni arrivate dalla struttura commissariale di Roma, indicano che da qui al 3 aprile arriveranno solo 35.600 dosi di Moderna. E per tutto aprile non ne arriveranno più. Questo limita pesantemente il raggio di azione dei medici di famiglia, scrive oggi il Giornale di Sicilia. La Fimmg, guidata in Sicilia da Gigi Tramonte, calcola che almeno il 70% dei 4 mila medici di famiglia e dei 1.800 medici di continuità assistenziale aderirà all’accordo. Questo significa che almeno 4.060 camici bianchi chiederanno di ricevere dosi. E 35.600 fiale divise per 4.060 medici porterebbe a circa 9 dosi ciascuno. Dunque ogni medico potrebbe soddisfare almeno fino a fine aprile meno di dieci pazienti con le fiale di Moderna.
Ai medici possono essere affidate anche dosi di AstraZeneca. Ma questo vaccino ha delle limitazioni, in quanto occorre rispettare le prescrizioni generali che impediscono di iniettarlo a chi ha particolari patologie. Questa raccomandazione, nella prima fase dell’accordo, cioè fino a maggio, costituisce una forte limitazione al margine di manovra con questo vaccino.