Medicina, addio a test d’ingresso e numero chiuso: la riforma è legge

Una riforma che risponde anche alla carenza di camici bianchi: “In 7 anni – spiega il ministro Bernini – le Università italiane formeranno 30mila medici in più”.

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È legge la riforma del sistema di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria.

“Finalmente Medicina volta pagina – spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini -, superiamo il numero chiuso e diciamo addio ai test d’ingresso che per troppo tempo hanno spento i sogni e le ambizioni di tanti ragazzi. L’Università apre le proprie porte per formare chi desidera diventare medico”.

Medicina, la riforma è legge

“Archiviamo i quiz d’ingresso che negli anni hanno generato più ricorsi al Tar che vera formazione – continua il ministro -. Diciamo basta a quella pletora di corsi di preparazione privati e costosi che hanno condizionato l’ingresso a Medicina sulla base del reddito e non del merito. Mettiamo fine all’odioso fenomeno dell’emigrazione di ragazzi e ragazze che pur di seguire la vocazione di diventare medici sono stati costretti ad andare all’estero perché respinti da test opachi e non qualificanti”.

“Questa riforma – conclude il ministro – è una vera rivoluzione che mette al centro le esigenze degli studenti e risponde anche alla carenza di camici bianchi: in 7 anni le Università italiane formeranno 30mila medici in più, sostenute da maggiori risorse finanziare. Un investimento che rafforza il nostro sistema sanitario e continuando a garantire una formazione d’eccellenza”.

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