Ricordare Luigi Biondo, filantropo nato a Palermo 150 anni fa, talentuoso uomo d’affari che si prodigò per la sua città con liberalità esemplare. È con questo obiettivo che, nell’ambito del progetto “Memorabilia 2022”, è stata promossa dal Teatro Al Massimo, con il patrocinio della Regione Sicilia – assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e del comune di Palermo, l’iniziativa di dedicare una targa al filantropo Luigi Biondo che è stata scoperta oggi nel foyer del teatro, e di organizzare un convegno per illustrare la figura del mecenate, erede e già proprietario del palazzo in cui fu realizzato il teatro.
All’evento, voluto da Aldo Morgante, direttore artistico del Teatro Al Massimo, hanno partecipato Marcello Caruso, che ha portato i saluti del presidente della Regione, Renato Schifani, Giampiero Cannella, assessore alla Cultura del comune di Palermo, Enza Cilia, Mariella Spagnolo, il professore Ettore Sessa e l’architetto Giuditta Fanelli, che ha illustrato gli aspetti salienti del palazzo, dalla costruzione alla tutela, l’ingegnere Nino Vicari, che con il collega Salvatore Prescia ha realizzato negli anni ’60 alcuni degli immobili voluti da Biondo per la cura e l’ accoglienza di bambini, malati, anziani e
bisognosi, e ha illustrato, con testimonianze inedite, la genesi delle strutture tuttora in uso e gli intenti umanitari del filantropo. Presente anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
L’illuminata imprenditoria culturale della famiglia Biondo, ben nota per il prestigio delle molteplici attività editoriali e per la realizzazione di teatri e luoghi di spettacolo nella città “fin de siècle”, ebbe in Luigi Biondo un esponente rigoroso valente nella conduzione dei beni di famiglia, tra cui l’immobile di Piazza Verdi, area che per la presenza del Teatro Massimo e negli assetti urbanistici della città degli inizi del XX secolo, fu configurata come attrazione europea, per le architetture di matrice franco-tedesca, stilemi ben esemplificati nel palazzo Biondo-Santangelo, costruito nel 1922 e sede del “CineTeatro Massimo” poi denominato nel 1992 “Al Massimo” con la gestione di Aldo Morgante. L’immobile è stato riconosciuto come bene culturale e risulta già vincolato “ope legis” nel 1970 per il significativo apporto nella storia socio-culturale di Palermo, dal Liberty in poi, oltre che per gli artefici, architetti e maestranze di una mirabile stagione artistica e architettonica in cui le influenze europee affiancano le commistioni antiche e mediterranee.
E’ stato inoltre istituito il premio “Luigi Biondo”, conferito al professore Emmanuele Emanuele, “per meriti di lodevole, estesa filantropia mecenatismo culturale – si legge nella motivazione- esplicitati anche quale presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e della Fondazione Whitaker e per i risultati conseguiti nel campo della cultura, della sanità e dell’istruzione”. “Era doveroso ricordare Luigi Biondo -spiega Morgante- perché rappresenta una figura esemplare da far conoscere anche alle nuove generazioni”.