Messico, morti 38 migranti in un incendio: incriminati 8 sorveglianti – VIDEO

Nelle immagini dell’incendio sviluppatosi in un centro raccolta si vedono gli agenti che non aprono i cancelli ai migranti

Un video inchioda i responsabili della strage avvenuta nella notte tra lunedì e martedì scorso in un centro raccolta di migranti di Ciudad Juarez, città al confine tra Messico e Stati Uniti. Nella struttura c’è stato un incendio con 39 morti e almeno 29 tra ustionati gravi e feriti. Una mattanza che poteva essere evitata, stando ad un video pubblicato sui social. Nelle immagini, la cui veridicità è stata confermata dal ministro dell’Interno Adan Augusto Lopez, si vedono infatti almeno due agenti non aprire i cancelli dopo lo scoppio dell’incendio all’interno del centro raccolta. I secondini sono dipendenti dell’Inm, Istituto nazionale delle migrazioni della città che si trova a pochi chilometri di distanza dalla texana El Paso.

Il video è la testimonianza di una carneficina annunciata

Il video dura circa mezzo minuto ed è la cronaca in tempo reale di una strage che sembra essere premeditata: da una cella fuoriescono le fiamme che sprigionano un fumo grigio sempre più denso; dall’interno, un uomo prende a calci un cancello che sembra essere chiuso a chiave. Dall’altra parte delle sbarre, gli agenti si allontanano, sembra di fretta, dando le spalle ai migranti.

Gli ultimi 15 secondi del filmato mostrano le fiamme propagarsi sempre più assieme al fumo divenuto insostenibile. Ciò che è successo da quel momento in poi è la cronaca di una carneficina annunciata. Queste riprese hanno scatenato pesanti accuse di negligenza da parte delle autorità messicane.

L’incendio appiccato per protesta dagli stessi migranti

Diverse fonti concordano sul fatto che, da dietro le sbarre, siano stati gli stessi migranti  ad accendere il fuoco per protesta. Comunque il video smentisce le parole del presidente messicano  Andrés Manuel López Obrador, che inizialmente aveva sostenuto che i profughi non erano riusciti a scappare a causa dei materassi collocati a ridosso dell’uscita delle celle e che avrebbero impedito loro di fuggire e salvarsi.

La maggior parte dei migranti presenti nella struttura proveniva dall’America Centrale e dal Venezuela. Ventotto delle vittime erano guatemaltechi, ha dichiarato l’Istituto nazionale per la migrazione del Guatemala. Il vice ministro degli Esteri dell’Honduras ha confermato che le altre 13 vittime erano scappate dal loro Paese. Con il video delle telecamere di sorveglianza è stato possibile individuare ed identificare 8 presunti responsabili che hanno lasciato chiusi i cancelli del centro di detenzione durante un incendio.

https://youtu.be/Onk-4E9ttNE

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