Messina Denaro e l’arresto della sorella, migliaia di pizzini e grosse cifre di denaro a disposizione

matteo messina denaro

L’arresto della sorella del superboss Messina Denaro, Rosalia, avvenuto venerdì ha allargato il campo d’indagine degli investigatori su quello che fino allo scorso 16 gennaio era il latitante più ricercato di Italia. Un migliaio di pizzini scritti o indirizzati Messina Denaro e ritrovati nel suo covo di Campobello di Mazara e negli appartamenti di Rosalia. Molti di questi riguardavano la sorella che gestiva la cassa e custodiva i segreti del fratello. Venivano utilizzati molti nickname: ad esempio la sorella era chiamata Fragolone, mentre altri come Ciliegia, Condor, Malato, Reparto, Parmigiano, sono ancora da decifrare

Dai pizzini emerge anche la grande disponibilità economica del boss. “Mi fai sempre lo spekkietto finale, così so quanto è la cassa”, raccomanda Messina Denaro a Rosalia in uno dei pizzini sequestrati. Il boss dava le indicazioni alla parente sulle cifre da uscire. Tra i pizzini anche suoi finanziatori o compagni d’affari: “Digli che 40 mila non cambiano la vita e che non può dire di no”, si legge in uno degli appunti.

L’errore fatale della sorella del boss 

Un errore della sorella Rosalia ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro lo scorso gennaio. Come scrive il gip Alfredo Montalto nella misura cautelare, “Rosalia Messina Denaro ha colpevolmente evitato di distruggere alcuni dei pizzini ricevuti dal fratello o, comunque, ne ha trascritto il contenuto su appunti manoscritti e occultati nella sua abitazione a Castelvetrano e nella sua casa di campagna a Contrada Strasatti di Campobello di Mazara”Ciò ha permesso ai carabinieri di organizzare la cattura del boss e “documentare con certezza il ruolo di tramite e di fedele esecutrice degli ordini del latitante svolto dalla donna nel corso di diversi anni”.

Messina Denaro: “Siamo siciliani e tali volevamo restare”

I pizzini danno spazio a diversi aspetti dal pensiero di Matteo Messina Denaro. C’è ad esempio quello in cui parla della figlia Lorenza, definita “degenerata nell’intimo” dal capomafia, con cui la donna non ha mai voluto avere a che fare. 

In un altro il boss espone la sua “filosofia” ai familiari. “Essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto lo ritengo un onore – scrive -. Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie. Trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali volevamo restare”.

“Hanno costruito una grande bugia per il popolo. Noi il male, loro il bene. Hanno affossato la nostra terra con questa bugia – proseguiva -. Ogni volta che c’è un nuovo arresto si allarga l’albo degli uomini e delle donne che soffrono per questa terra. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciare passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione, la violenza. Questo siamo ed un giorno sono convinto che tutto ci sarà riconosciuto e la storia ci restituirà quel che ci ha tolto la vita”.

Chi è Rosalia Messina Denaro, la donna arrestata che venera il fratello ex super latitante