Un’abitazione sistemata è quella apparsa ai Carabinieri che hanno perquisito il covo di Matteo Messina Denaro, in vicolo San Vito a Campobello di Mazara. I militari hanno diffuso le immagini dell’interno della casa del boss: un mini salotto con un piccolo divano, tv, il poster di Joker, del “Il Padrino” e poi anche quadri, tra cui i “Girasoli” di Van Gogh.
In un piccolo stanzino invece vestiti, tante e scarpe e anche una mini palestra con bilancieri e panca. In questa casa Messina Denaro avrebbe trascorso gli ultimi sei-dieci mesi della sua latitanza.
In compenso Messina Denaro ha incontrato più volte i medici che si stanno prendendo cura di lui in carcere. Con loro ha parlato della sua malattia, di cui è molto preoccupato, e della terapia a cui viene sottoposto. Conosce le caratteristiche di tutti i farmaci che gli vengono somministrati e gli effetti collaterali che possono avere su di lui. I suoi modi sono felpati, il tono di voce moderato e garbato. Ha anche fatto richiesta di «cure farmaceutiche che ci sono solo in Israele», che potrebbero fare al suo caso. Probabilmente ha saputo della loro esistenza attraverso internet. Non si sa. Ma da questo appare evidente la sua paura di morire, e questo potrebbe averlo portato ad un abbassamento di quelle precauzioni usate in trent’anni di latitanza, e quindi favorire, magari inconsciamente, le condizioni che ne hanno consentito la sua cattura.