Messina Denaro e il pizzino segreto alla sorella: “Mi ucciderò a casa, non morirò di tumore”
“Non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu”
Matteo Messina Denaro, l’ex super latitante di Cosa Nostra, aveva anche deciso il finale della sua storia. In un pizzino datato maggio 2022, indirizzato alla sorella Rosalia, arrestata qualche settimana fa per associazione mafiosa, il le boss aveva confessato le sue volontà. “Non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu”.
La morte programmata del boss
Un maniacale potere del controllo anche sulla morte, un ultimo colpo di scena al termine della sua trentennale latitanza. Come riporta La Repubblica Palermo, il boss di Castelvetrano progettava la sua fine spiegando alla sorella maggiore l’esatto piano da mettere in atto in uno dei pizzini che aveva scritto a maggio dell’anno scorso e trovati dopo l’arresto di entrambi.
Messina Denaro: “La Palermo bene ha le unghie ammucciate”
Nelle ultime ore, sono anche venute fuori le parole che Matteo Messina Denaro ha pronunciato di fronte alla dottoressa che lo ha visitato in carcere a dodici giorni dal suo arresto. Il boss ha chiesto al medico che lo stava visitando in carcere: «Dottoressa, lei è mai stata a Palermo?». «No, non sono mai andata a Palermo», ha risposto lei. Lui con un sorriso ha replicato: «È una città bellissima, di un milione di abitanti. E le dico una cosa… ─ ha affermato ─ Da qualche giorno a questa parte tutta la ‘Palermo bene’ ha le unghie “ammucciate”, nascoste». Messina Denaro ha quindi puntato il dito sulla città e ha fatto credere che nella sua latitanza potrebbe avere avuto a che fare con persone della borghesia palermitana, dei salotti del capoluogo, che ora non graffiano e non parlano. Starebbero rintanati perché possono aver paura di lui ma, probabilmente, ancora di più delle indagini che stanno cercando di individuare chi abbia protetto la sua latitanza.