Messina Denaro e l’AUDIO con le imprecazioni del 23 maggio: “Commemorazioni di sta…”

C’è anche la rabbia di Messina Denaro quando è rimasto bloccato in mezzo al traffico nel giorno delle commemorazioni delle stragi, a Palermo

Messina Denaro

Matteo Messina Denaro si sentiva solo e aveva paura degli sviluppi della malattia che si stava curando alla clinica La Maddalena di Palermo.  C’è anche questo fra le tante confidenze che il boss latitante faceva in chat a una donna che ha frequentato dal 2021 per un anno e mezzo. Sono messaggi audio che saranno rivelati stasera nel corso della puntata di Non è l’Arena su La7. A tal proposito Massimo Giletti, conduttore del programma,  ha spiegato al Corriere della Sera  che il rapporto nato tra il padrino e la donna sarebbe stato intenso come quello  che può nascere tra persone che stanno condividendo un dramma ed entrano in sintonia. I due parlavano di tutto: della vita, della famiglia, della malattia. Ad un certo punto hanno iniziato a vedersi, dandosi degli appuntamenti anche al di là della clinica.

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L’incontro è avvenuto alla Maddalena

L’incontro tra Messina Denaro e la donna è iniziato  nella clinica oncologica La Maddalena di Palermo, dove hanno condiviso assieme il percorso della terapia contro il tumore. La donna dice di non aver mai saputo né sospettato che fosse il boss mafioso latitante da 30 anni. A lei Messina Denaro aveva raccontato di essere un imprenditore agricolo molto ricco, padre di tre figlie, divorziato e di essere stato a lungo all’estero.

Gli appuntamenti si svolgevano alla luce del sole. Andava a prenderla con la sua Giulietta e frequentavano ristoranti della zona, anche all’aperto. Insomma, a quanto pare, non dava l’impressione di uno che volesse nascondersi.

I messaggi di Messina Denaro

Nella chat di Messina Denaro con la donna, tra i tanti messaggi ce ne sono di allusivi, ma anche frasi amichevoli. Come quando parla della malattia e cerca di confortare l’amica: «Cara, nella mia vita ho avuto momenti terribili, anche se non si vede. E non parlo del tumore. E quindi so per esperienza che quando si sta male come stai male tu ora, non si deve parlare: perché so che tu non vuoi sentire. Ma pur volendo tacere, per rispettare questo tuo momento, una cosa te la voglio dire: e parlo solo perché ho già vissuto questo tuo momento. Io ho subito un intervento pesante, cinque ore e 40 minuti. Speravo fosse tutto finito e invece mi hanno dovuto operare di nuovo. Altre sei ore e 30 minuti. Poi la chemio. Che voglio dire? Che dopo tutto questo sono qua. Ci sono ancora. Il tuo percorso è simile al mio. Dobbiamo soffrire ma ce la farai. Scusami, ma io non voglio tue risposte… quando ti sentirai io ci sarò».

La solitudine: «Mi sento abbandonato»

Il latitante si abbandona anche a momenti di fragilità: «Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è squallido. Avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?». Con la donna sente di avere un buon rapporto: «Lo so che hai le palle, so riconoscere i miei simili, di te l’ho capito in un nanosecondo. E non ci conoscevamo ancora. Ti udivo, ti guardavo, ascoltavo, comprendevo chi eri sentendoti parlare con gli altri. Subito pensai: questo è un tipo».

La rabbia nel giorno delle commemorazioni delle stragi a Palermo

Nella chat, comunque, ci sono anche momenti in cui emerge chiaramente qualche atteggiamento del boss mafioso. Come il 23 maggio 2022, il giorno delle commemorazioni delle stragi a Palermo. Messina Denaro è in ritardo all’appuntamento con la donna, e prova a giustificarsi: «Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta minchia. P***o m***o».