La zia del boss ha bisogno di trovare lavoro? Detto fatto. È bastata una chiamata di Matteo Messina Denaro a risolvere tutti i problemi della donna. L’intercettazione, già nota ai magistrati, torna nuovamente al centro delle indagini dopo l’arresto dell’ex superlatitante di Cosa Nostra.
“Ho bisogno di lavorare… ovunque… anche facendo la bidella a scuola”, così dice la zia, Rosa Santangelo, al nipote. La donna ricorda con orgoglio agli inquirenti come il boss le abbia trovato un lavoro facendo semplicemente qualche telefonata.
Questo il contenuto delle intercettazioni: “Torno a casa e dopo un quarto d’ora mi squilla il telefono. Lui (Matteo Messina Denaro) mi dice così: ‘Domani, verso le quattro, vai in via IV Novembre alla cassa mutua. Presentati da quel tizio’. L’Indomani vado lì. E trovo un tale che mi dice: ‘Signora, venga pure domani’. Ho lavorato due anni e mezzo alla cassa mutua allo sportello delle analisi grazie a lui!”. L’intercettazione risale al 27 novembre 2013 e riporta fatti avvenuti nel 1993.
Il verbale è stato depositato agli atti dell’attuale processo di Marsala contro Matteo Messina Denaro. Dopo il suo arresto, infatti, i magistrati stanno ripercorrendo tutti gli eventi passati che hanno riguardato l’ex primula rossa di Castelvetrano, ricostruendo la sua rete di fiancheggiatori.