“Mi disse che sparava, che si esercitava al poligono”. Sono queste le parole di Marisa Leo rilasciate durante la sua deposizione nel 2021, dopo la denuncia di stalking nei confronti dell’ex compagno, Angelo Reina.
Marisa aveva paura, lo aveva detto chiaramente agli inquirenti. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la 39enne evitava di uscire da sola, si faceva accompagnare fin al pianerottolo di casa dalle amiche o dai genitori, preferiva lavorare in smart working per evitare di uscire e poterlo incontrare. Lui, Angelo Reina, il padre di sua figlia, l’uomo che l’ha uccisa a fucilate a sangue freddo dopo averla tratta con l’inganno nell’azienda di famiglia.
“Vieni a prendere la bambina”, così le aveva detto mercoledì pomeriggio. Ma ad aspettare Marisa non c’era la loro piccola di quattro anni, ma una carabina calibro 22 pronta a far colpo su di lei.
Nonostante il suo impegno, nonostante le denunce, Marisa è stata uccisa. Un giorno, dopo l’ennesimo tentato ravvicinamento per amore della figlia, la 39enne aveva riferito che Reina le aveva detto che andava a sparare al poligono. Gli investigatori hanno accertato che Reina non aveva un porto d’armi, mentre stanno anche cercando di capire come sia riuscito a recuperare il fucile con il quale ha ucciso la donna.