Home Cronaca di Palermo “Mi riscatto per Palermo”, firma del protocollo tra il Comune e il Ministero della Giustizia: cosa prevede

“Mi riscatto per Palermo”, firma del protocollo tra il Comune e il Ministero della Giustizia: cosa prevede


Cristina Riggio

L’accordo quadro prevede l’impiego di 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città

Oggi, presso la Sala Onu del Teatro Massimo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) Carlo Renoldi, delegato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, hanno firmato il Protocollo “Mi riscatto per Palermo”, il programma di pubblica utilità per il Comune di Palermo.
 
L’accordo quadro prevede l’impiego di 50 detenuti del carcere Ucciardone in attività di decoro urbano della città.

“Mi riscatto per Palermo”

Queste ultime saranno scelte direttamente dall’amministrazione comunale che selezionerà, in particolare, le aree cittadine che saranno oggetto di manutenzione e pulizia. I detenuti saranno quindi formati adeguatamente per lo svolgimento di attività utili e spendibili in settori del lavoro ordinari come il decoro urbano e il verde pubblico, un processo utile per il loro futuro reinserimento sociale. L’agenda 2030, inoltre, chiede una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e il Protocollo si muove anche verso questa direzione.

Lagalla: “La comunità non può dimenticarsi dei detenuti”

“Ringrazio il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo del Dap Carlo Renoldi perché con la firma del Protocollo Palermo diventa capofila di un’iniziativa che ha una doppia valenza. Da un lato l’impiego dei detenuti porterà a concrete attività di decoro in città che non siano semplicemente delle operazioni spot. Ma l’altro aspetto che deve essere messo in luce – spiega il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – è lo scopo sociale del programma di pubblica utilità. L’obiettivo più importante, ma anche il più difficile da perseguire, per i detenuti è quello di essere reinseriti nella società, una volta usciti dal carcere. Un progetto come questo può, senza dubbio, agevolare al raggiungimento di questo scopo. La comunità non può dimenticarsi dei detenuti, non possiamo ignorare il dramma dell’aumento dei suicidi nelle carceri e, per questa ragione, un progetto come questo, senza dubbio, assume ancora più significato”.
 
Fonte foto: comunicato stampa
Da sinistra: il capo del DAP Carlo Renoldi, il sindaco Roberto Lagalla, il direttore generale dell’Ufficio detenuti Gianfranco De Gesu e l’ispettore del Ministero della Giustizia Vincenzo Lo Cascio.
 

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