Migrante si butta in acqua da una nave in quarantena: trovato morto

Sono in corso le indagini per comprendere le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere questo gesto

La nave Moby Zazà che attualmente si trova nei pressi di Porto Empedocle, nota per gli sbarchi in Sicilia prima della pandemia di coronavirus, è stata convertita in un mezzo idoneo a far svolgere la quarantena ai migranti. Intorno alle prime ore della mattina un tunisino ospite dell’imbarcazione si è buttato in mare. L’uomo è stato trovato senza vita a pochi passi dalla battigia della spiaggia di San Leone, in provincia di Agrigento.

Ad avvertire tutti della presenza del tunisino nelle onde del mare siciliano sono stati alcuni migranti connazionali a bordo della Moby Zazà. Le ricerche dell’uomo sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dalla capitaneria di porto, attraverso l’utilizzo di alcune motovedette, un elicottero e un aereo. Con il ritrovamento del corpo sono scattate anche le indagini delle forze dell’ordine sotto l’ordine della Procura di Agrigento al fine di risalire alle motivazioni che hanno portato il migrante a compiere l’atto che gli è costato la vita.


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