Migranti, a 4 anni muore di sete su un barcone: “Gli adulti hanno deciso di non mandarti i soccorsi”

Lo struggente post di Nawal Soufi, attivista per i diritti umani e collaboratrice volontaria durante la fase di soccorso dei migranti

Tragedia nel Mediterraneo, dove una bambina di 4 anni è morta di sete mentre viaggiava, insieme ad altri migranti, in uno dei tanti viaggi della speranza alla volta dell’Italia. La piccola, siriana, era partita dal Libano insieme alla mamma e alla sorellina. Si chiamava Loujin Ahmed Nasif. Il barcone è rimasto bloccato in alto mare per circa 10 giorni, non ricevendo alcun soccorso.

A riferire la storia, in uno struggente post su Facebook, è Nawal Soufi, attivista per i diritti umani e collaboratrice volontaria durante la fase di soccorso dei migranti. “#DiarioDiFrontiera ❌Omissione di soccorso❌ #MarMediterraneo Loujin è morta a causa delle politiche europee! È morta tra le braccia della madre mentre diceva: «Mamma ho sete». Non credo ci siano tante parole da dire… La foto parla da sola. Piccola mia… Scusami! Ce l’ho messa tutta, ma degli adulti molto cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi. Scusami e sappi che il mio cuore batteva fortissimo ogni volta che mi richiamava quel turaya che avevate a bordo di quella barca 😭 Adesso so quasi per certo, che altri due adulti sono ancora dispersi, perché caduti in acqua durante le operazioni di soccorso…”. Così si legge sul post.

MORTA SU UN BARCONE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO

La piccola, insieme alla madre e alla sorella di un anno e mezzo, si trovava su un barcone con altri 60 migranti a bordo.

“La barca si trovava nella zona Sar (Search and rescue) di Malta e ho subito avvertito le autorità di La Valletta. Dopo un giorno di silenzio mi è stato risposto che c’era una nave in avvicinamento: ‘Il salvataggio è solo questione di tempo’, mi è stato detto”.. Così Nawal Soufi ha spiegato a La Stampa.

“Svuotavamo lo scafo con i secchi, era evidente che stavamo naufragando”, prosegue. Dopo una decina di giorni, i soccorsi sono arrivati attraverso un mercantile battente bandiera di Antigua e Barbuda. Tuttavia, per la piccola Loujin era già troppo tardi. La bambina si è spenta chiedendo un po’ d’acqua.

In ospedale, invece, non in pericolo di vita, la sorella di Loujin che aveva ingerito grandi quantità di acqua salata cercando disperatamente di dissetarsi. I genitori delle due bimbe stanno fisicamente bene; attualmente si trovano a Creta. “Il nostro cuore è in cenere”, dice la mamma di Loujin piangendo la figlia. 

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