Musumeci non ci sta, per lui, Governatore di una Regione a Statuto speciale come la Sicilia, mandare giù il rospo della sospensione dell’ordinanza che prevedeva lo sgombero degli hotspot per migranti nell’Isola è troppo difficile. Partendo da questo presupposto ecco la stoccata, diretta e senza giri di parole.“ll governo ha impugnato la nostra ordinanza al Tar con un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Qualcuno dice, ma è una ‘malalingua’, che è stato consulente del presidente Zingaretti, che è il capo del partito più importante al governo. Noi, naturalmente, andiamo avanti perché, al di là dei marchingegni e dei bizantinismi giuridici, siamo convinti di essere dalla parte della ragione perché stiamo combattendo una battaglia di civiltà a difesa della salute di chi si trova in Sicilia: non soltanto dei siciliani, ma anche di quei migranti che vengono trattati come se fossero oggetto da speculazione e invece sono esseri umani, sui quali finora i buonisti, i preti ‘spretati’, i cosiddetti volontari che si battono i pugni sul petto si sono sempre voltati dall’altra parte”.
Chiaro che, gli strali del Presidente della Regione sono anche se non principalmente indirizzati a chi ha avallato la decisione del Governo centrale, ovvero il Tar Sicilia. “Finalmente abbiamo denunciato una amara realtà e di fronte a questa denuncia il governo nazionale fa finta di non capire e utilizza i magistrati compiacenti. Noi andiamo avanti, stiano tranquilli, e non ci fermiamo perché dalla nostra parte c’è la gente che ha il coraggio delle proprie scelte e che, come me, non intende arrendersi. Roma lo sappia – conclude Musumeci –, se ne sono capaci vincano questa battaglia, ma la vincano con la forza della ragione, non con la ragione della forza“.
L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI A DIFESA DELLA COLLEGA
Dichiarazioni che, stando a quanto affermato dall’Associazione nazionale dei magistrati amministrativi (Anma), “hanno già superato il limite di una critica tecnica nel merito, giuridica, e hanno assunto toni inaccettabili e da rispedire al mittente”.
“Attaccare personalmente un giudice, Maria Cristina Quiligotti, per una decisione non condivisa, mettere in discussione la sua autonomia è grave – afferma Fabio Mattei, presidente Anma – perché così si contesta alla base l’indipendenza stessa della giustizia. La dottoressa Quiligotti è una servitrice dello Stato, ed è stata in passato consulente giuridica e tecnica in modo trasversale, anche del ministro della Lega Calderoli, per fare un solo esempio, come spesso succede ai magistrati che offrono la loro ‘scienza e conoscenza’ per il buon funzionamento della pubblica amministrazione”.
MATTEI:”ILLEGITTIMO E GRAVE ATTACCARE IL TAR PER DECISIONI NON GRADITE”
“Quella del governatore Musumeci è quindi una polemica sbagliata, inaccettabile, pretestuosa: da rispedire al mittente. Per difendere l’Italia, come si proclama spesso, si devono innanzitutto rispettare le sue istituzioni, a partire dalla giustizia amministrativa chiamata a dirimere controversie delicatissime e di rilevante impatto sulla società tutta. Purtroppo, in questi anni, abbiamo assistito a questa cattiva prassi, trasversale agli schieramenti politici, di attaccare alternativamente i Tar per decisioni non gradite, che non piacciono ai ‘potenti di turno’, a dimostrazione che i magistrati italiani non guardano in faccia nessuno, solo applicano la legge.
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