Paura per la possibilità di nuovi focolai di Coronavirus. Polemiche per lo sbarco di oltre 600 migranti giunti dalla coste africane. In Italia, si è alzato un vespaio politico dopo l’arrivo di moltissimi extracomunitari sulle sponde di Lampedusa, un’isola che diventa sistematicamente il primo punto d’attracco per chi si lascia alle spalle il suo Paese d’origine e, evidentemente, una vita costellata di stenti. La situazione, in effetti, è da tenere sotto controllo con la massima attenzione: i migranti, arrivati in massa nelle ultime ventiquattro ore, potrebbero essere veicolo per la creazione di nuovi focolai di Covid-19, la malattia infettiva che sta dando filo da torcere a tutto il mondo. Mentre il premier Giuseppe Conte pensa ad estendere lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre, parte della politica italiana insorge per l’arrivo dei migranti.
Il Viminale è preoccupato dall’impennata di sbarchi e per la difficoltà di trovare strutture recettive per il periodo di quarantena. È di Matteo Salvini, leader della Lega, il primo affondo al fianco del Governo: “Governo di complici o di cretini?” – ha commentsto. Anche dalla Regione Siciliana arrivano perplessità: Ruggero Razza, assessore alla Salute, affida a Facebook il suo pensiero: “A Lampedusa sbarcati in oltre 600. E’ stato chiesto l’aiuto della sanità siciliana e poco fa è atterrato un volo sull’isola con test sierologici e tamponi. Ma così continua a non andare bene. Il prezzo lo paga tutta la Sicilia… e lo pagano le sue imprese turistiche e i suoi cittadini“.
Si unisce al fiume in piena anche Maurizio Gasparri di Forza Italia: “La prima concessione da revocare è quella al Governo Conte. Il Governo dei clandestini e della resa all’immigrazione incontrollata. Solo a Lampedusa nelle ultime ore 20 sbarchi con oltre 600 arrivi. Un Paese esposto al pericolo rinnovato dell’immigrazione clandestina con l’aggiunta dell’emergenza coronavirus, che si potrebbe diffondere attraverso questi sbarchi”.