Militare siciliano ucciso a Roma, sospettato un 30enne tunisino

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Proseguono le indagini sulla morte di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, militare marsalese di 44 anni, aggredito nella notte tra venerdì e sabato nella zona di Centocelle a Roma e spentosi al Policlinico Umberto I. Le sue condizioni erano fin da subito apparse gravissime.

Il caporale maggiore dell’esercito lavorava come infermiere all’ospedale del Celio. Gli agenti della Squadra Mobile sono al lavoro per risalire all’autore dell’aggressione e, secondo quanto appreso dall’AGI, sarebbero in cerca di un trentenne  originario della Tunisia, detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di droga. L’ultimo atto presso l’Ufficio Immigrazione della Capitale risale invece al 2013.

Militare siciliano ucciso a Roma, le indagini

Dopo l’aggressione ai danni del militare, alcuni passanti avevano allertato i soccorsi; purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Avrebbe riportato un taglio al sopracciglio e un profondo colpo dietro alla nuca.

La Polizia ha ascoltato alcuni testimoni. Non è ancora chiaro il movente dietro all’accaduto: la pista più accreditata è quella della lite per viabilità, ma le indagini sono in corso e stanno attingendo anche alle telecamere di sorveglianza della zona. Al militare non è stato sottratto il portafoglio e gli agenti hanno anche ritrovato il suo cellulare.

L’aggressione nel cuore della notte

Stando a Il Messaggero, dopo la violenta aggressione il sospettato sarebbe stato visto fuggire via insieme a un complice a bordo di una utilitaria. Il militare è stato raggiunto dai soccorritori, allertati da alcuni passanti, intorno alle 2.30 vicino alla propria auto, in via dei Sesami. Ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico Umberto I, ieri pomeriggio ne è stata decretata la morte cerebrale.

 

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