Lamorgese a Palermo parla di immigrazione: “Grazie ai sindaci”

Le dichiarazioni in occasione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nella prefettura di Palermo

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Foto Claudio Furlan - LaPresse 15 Agosto 2020 Milano (Italia) News Riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza presso la Prefettura di Milano Nella foto: Ministro Luciana LamorgesePhoto Claudio Furlan - LaPresse 15 August 2020 Milano (Italy) Meeting of the National Committee for Order and Security at the Prefecture of Milan In the photo: Minister Luciana LaMorgese

Ieri, domenica 15 agosto, il ministro dell’ Interno Luciana Lamorgese ha presieduto il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nella prefettura di Palermo. Presente il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il procuratore Francesco Lo Voi, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della Regione Nello Musumeci.

All’appuntamento hanno partecipato, tra gli altri, il capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, il comandante generale dell’ Arma, Teo Luzi, il comandante generale della guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, il capo della Polizia, Lamberto Giannini. E ancora, il direttore generale del Dis Elisabetta Belloni, il capo del Dap Bernardo Petralia, il capo dipartimento libertà civili e immigrazione Michele Di Bari, il capo dipartimento dei vigili del fuoco Laura Lega, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, il comandante generale delle capitanerie di porto Nicola Carlone, il sottosegretario Nicola Molteni.

Immigrazione

“Quando ho scelto Palermo per la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha dichiarato il ministro Lamorgese – ho pensato che era il periodo più intenso di arrivi di flussi migratori. Non ho voluto nascondermi, ho voluto metterci la faccia e ho ritenuto di dover essere vicino a una terra di primo approdo dei migranti che merita rispetto e ringraziamento per tutte le attività che i sindaci si trovano a dover affrontare”.

Crisi afgana

Tema di prim’ordine quello della crisi afgana, che ieri ha visto la presa di Kabul da parte dei talebani. “Abbiamo fatto un focus sui problemi connessi ai cittadini afgani che hanno collaborato con l’Italia. Ne abbiamo già accolto 128 e altri erano già in programma entro il 30 agosto”. ha spiegato il ministro.

“Non c’è dubbio che ci sarà una accelerazione delle attività di accoglienza: siamo per questo motivo in contatto con il ministero degli Esteri e delle Difesa per dare il massimo ognuno per le proprie competenze”. 

Si prevede un ulteriore flusso di migranti afghani dalla rotta balcanica ma anche via mare. “So che Unhcr ha dato una quantificazione dei flussi dei prossimi mesi che potrebbero farci preoccupare tenendo conto anche del rischio terrorismo. Noi stiamo monitorando e su questo abbiamo la garanzia da parte di tutte le forze che opereranno al meglio”. 

Emergenza incendi

Tra le altre cose, il ministero degli Interni ha toccato anche il capitolo roghi. “Non ci sono evidenze in questi termini, cioè di una regia occulta che lega i roghi che sono scoppiati in varie regioni – ha dichiarato -. Certamente occorre una cultura volta a preservare l’ambiente e il territorio”.