Il miracolo della vita non si ferma davanti alla guerra. È successo a Kiev in una metro utilizzata come rifugio antimissilistico. La foto è stata pubblicata dal Ministero della difesa ucraino. “La piccola sta bene”, mentre nel tweet si legge: “È la prima nata (della quale abbiamo notizia) in uno dei centri di accoglienza di Kiev. Sotto terra, vicino agli edifici in fiamme e ai carri armati russi. La chiameremo Libertà!”.
La mamma, che ha 23 anni, aveva quasi finito il tempo e si stava riparando dalle bombe insieme a tanti altri sotto quella metro ormai diventata un rifugio sotterraneo quando ha cominciato ad avere le doglie e a gridare da un sottopassaggio. Si è accorto di lei un poliziotto che le ha fatto portare acqua e delle coperte, mentre chiamava un’ambulanza. Chi era con lei l’ha fatta adagiare su una panchina e un medico, insieme a tanti volontari, l’hanno aiutata a partorire. Intorno il silenzio di tutti gli altri che, per un attimo, hanno dimenticato la guerra e con le mani giunte hanno pregato perché la vita vincesse, seppure in quelle condizioni.
Tra gli applausi e le lacrime di tutti, una copertina bianca e calda l’ha avvolta; c’era anche una cuffietta con orsetti e cicogne disegnate pronta per Mia che si è calmata quando l’hanno adagiata sul grembo di sua madre e le ha stretto subito la mano.
In poco tempo la notizia e il video hanno fatto il giro delle tv e sono diventati virali sui social, facendo presto il giro del mondo.