Missione di pace NATO in Ucraina, Lavrov: “Porterebbe allo scontro con la Russia”
Mentre i negoziati di pace si fanno difficili, Kiev chiede all’Occidente “armi offensive” come “mezzo di deterrenza” contro Mosca
Parole poco confortanti quelle del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in merito alla missione di pace NATO in Ucraina. “Spero che capiscano di cosa stiano parlando”, ha dichiarato davanti agli studenti dell’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca. “Avverrebbe uno scontro diretto tra le forze armate russe e della NATO che tutti non solo hanno cercato di evitare, ma hanno detto che non dovrebbe aver luogo in linea di principio”.
Il commento arriva dopo che, qualche giorno fa, la Polonia ha dichiarato la volontà di presentare, al prossimo vertice della NATO, la proposta di una missione di mantenimento della pace in Ucraina.
A ciò si aggiungono le più recenti dichiarazioni da Mosca sull’espulsione di 45 diplomatici russi dalla Polonia. “Risponderemo in maniera appropriata”, ha dichiarato il ministero degli Esteri russo citato da Interfax.
Missione di pace e richieste di armi
Intanto, i negoziati di pace si fanno difficili. A darne resoconto è Mykhailo Podolyak, capo negoziatore della parte ucraina, che afferma che quest’ultima “ha posizioni chiare e di principio”. I colloqui, ripresi il 14 marzo, continuano “in modo permanente online”.
Kiev chiede, dal canto suo, all’Occidente di inviare “armi offensive” come “mezzo di deterrenza” contro Mosca. A lanciare l’appello è Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Zelensky. La richiesta che avviene alla vigilia del vertice straordinario NATO a Bruxelles, che vedrà il presidente ucraino in videoconferenza.
“Le nostre forze armate e i nostri cittadini resistono con un coraggio sovrumano, ma non possiamo vincere una guerra senza armi offensive, senza missili a medio raggio, che possono essere un mezzo di deterrenza”. Così Yermak dichiara in un video su Telegram, in cui parla anche di sistemi di difesa aerea e caccia.