Momenti di alta tensione stamattina all’assemblea dei lavoratori del Coime sotto la sede dell’assessorato Risorse umane, in via Garibaldi 44. Durante l’incontro al primo piano tra i sindacati di Fillea, Filca, Feneal e la dirigenza del settore, uno dei lavoratori al seguito della delegazione, esasperato, ha tentato di buttarsi dal balcone.
Fillea, Filca e Feneal da tempo sono impegnati nella vertenza per l’adeguamento salariale, sulla base del vigente contratto dell’edilizia approvato nel 2022, e per l’adeguamento pensionistico degli edili del Coime. E questa è la seconda volta, nel giro di un mese, che si tiene un’assemblea con tutti i lavoratori sotto la sede dell’area risorse umane. La precedente era stata il 24 aprile, quarta tappa di un percorso di mobilitazione che ha visto i sindacati con gli edili del coordinamento interventi del Comune in sit-in anche davanti al Palazzo di Giustizia e alla sede dell’Inps, in via Laurana.
“Già nel mese di aprile avevano scritto all’ufficio e alla dirigente, dottoressa Antonella Ferrara, di risponderci formalmente sul perché da adesso, dal primo maggio, non fosse possibile riconoscere ai lavoratori l’adeguamento salariale, considerato che sulle questioni ancora aperte, degli anni passati, si attende il giudizio della Corte di Cassazione – dichiarano Piero Ceraulo, per la Fillea Cgil Palermo, Filippo Ancona per Filca Cisl Palermo Trapani e Salvatore Puleo per Feneal Uil Palermo – Abbiamo appositamente chiesto di non fare riferimento alle questioni relative al passato, utilizzate invece dall’amministrazione come scudo per non applicare, a partire da ora, quelle che sono sostanzialmente le retribuzioni vigenti per i lavoratori edili del Comune di Palermo così come per tutti i lavoratori edili d’Italia”.
“Oggi – aggiungono i segretari di Fillea, Filca, Feneal– per la seconda volta abbiamo chiesto che ci mettessero per iscritto i motivi della loro opposizione ad agire in questa direzione. Abbiamo ricevuto solo informazioni approssimative, ridondanti, il risultato di questo incontro è stato inconcludente, perché la dirigente preposta, nonostante le richieste dei sindacati, non ha voluto esprimersi in maniera formale. Da qui è sfociato il malcontento da parte della delegazione presente e dei lavoratori. E, in un istante, abbiamo visto uno dei nostri delegati correre verso il balcone tentando il gesto estremo. Per fortuna grazie all’intervento della Digos e delle stesse organizzazioni sindacali si è evitata una tragedia. Questo sta a significare che in questo momento nella città di Palermo c’è un livello di tensione sociale alto, sotto tutti i punti di vista, che rischia di sfociare in eventi tragici e drammatici. Lanciamo un appello al sindaco, alle istituzioni e alle forze politiche tutte affinché si intervenga su questa vicenda per mettere un punto”.
Il 29 maggio è stata indetta una manifestazione davanti a Palazzo Comitini con i lavoratori edili del Comune di Palermo. “Chiederemo al sindaco di questa città – concludono i sindacati – di intervenire definitivamente su questa questione. A supporto chiederemo a tutti gli edili di sostenere la vertenza”.