Mondello, in spiaggia alla faccia della Fase 2: analisi delle ragioni di chi si arrabbia
Baldanza o menefreghismo? Prudenza o esagerazione? La spiaggia di Mondello, gremita oggi di bagnanti mette muro contro muro due correnti di pensiero. Ma la ragione è chiaramente di chi è pronto a rispettare le regole.
Mondello come i Navigli di Milano o, per non andare troppo lontano come Piazza Castelnuovo a Palermo. Della serie: Si metta l’animo in pace chi pensava ad una fase due caratterizzata da buon senso e cautela. Perchè, c’è da scommetterci, con il crescente sopraggiungere delle belle giornate, di “spettacoli” del genere se ne vedranno sempre di più. Le foto in questione, inviateci da un nostro lettore, mostrano persone intente a prendere la prima tintarella, altre stazionanti sulla battigia, altre ancora a mollo nonostante, crediamo, il 9 maggio l’acqua più che fresca sia ancora freddina. Il tutto al netto della totale assenza di adeguati controlli. Ma se da una parte, come dice Papa Francesco “Chi giudica sbaglia sempre”, dall’altra, al tempo di una pandemia tutt’altro che debellata, comprendere chi si scandalizza è altrettanto legittimo.
CIAO CIAO DISTANZIAMENTO SOCIALE
Lo spettacolo di quei capannelli di persone venutisi a creare, visibilmente prive di dispositivi sanitari, altro non è che l’azzeramento del tanto raccomandato distanziamento sociale. A detta degli esperti, l’unica vera arma per contenere il contagio. In questo caso, impermalosirsi o polemizzare rappresenterebbe nient’altro che un atteggiamento sterile, che non porta a nulla se non a creare muro contro muro con chi la pensa diversamente. E’ semmai auspicabile una presa di coscienza del rischio a cui si va incontro in prima persona ma, soprattutto, non ce ne vogliano i bagnanti, a cui si espongono gli altri. E per altri, non possiamo non menzionare i bambini presenti in spiaggia. Dire poi che a Palermo, in quanto area meno colpita delle altre dal virus, è ormai esagerato privarsi di certi piaceri, suona come la più assurda delle considerazioni.
ASINTOMATICI MINE VAGANTI
Ricordiamoci infatti che, da zone purtroppo ancora più rosse che mai, tanti sono e saranno i nostri corregionali pronti a rincasare. E, stando sempre al giudizio della scienza (piuttosto che a quello poco attendibile dei profani), basta un solo asintomatico, uno solo, voglioso di quella spiaggia e di quel sole negati in terra lombarda, per rischiare di innescare un effetto domino dai risultati devastanti. Chiamala esagerazione.
ASSURDO VANIFICARE TUTTO
E a quel punto, vanificare il sacrificio di mesi trascorsi tra quarantene e lockdown, con il principale obiettivo di tornare a lavorare potrebbe suonare come la più atroce delle beffe. Lo sostengono gli economisti ma potrebbe capirlo anche un bimbo: una nuova fase 1, significherebbe tracollo definitivo. Ancora di più in una realtà dal tessuto socioeconomico già precario di per sè come quella palermitana. C’è un protocollo, che si traduce in un vero e proprio codice comportamentale da seguire. E a chi proprio non resiste alle tentazioni, assolutamente comprensibili di tornare a vivere in piena libertà, bisognerebbe spiegare che le stesse appartengono all’intera comunità. La stessa pronta ad affrontare il graduale, dovuto, sensato percorso per tentare di mettersi alle spalle l’incubo coronavirus.